Omicidio in metro, la Matei si difende: non sapevo che l’uso di Fb era vietato
Il tribunale di sorveglianza di Venezia si è riservato di decidere sulla richiesta di revoca della sospensione della semilibertà per Doina Matei, la donna romena che nel 2007 uccise con una ombrellata in un occhio Vanessa Russo, durante un litigio alla fermata della metro a Roma e condannata a 16 anni.
Omicidio in metro, Doina Matei si difende
Nel corso dell’udienza, il pg a nome dell’accusa ha dato il suo nullaosta alla revoca della sospensione decisa dopo che Matei, detenuta nel carcere femminile dalla Giudecca, a Venezia, aveva aperto e postato delle sue foto su un social network mentre era al mare durante le ore diurne di uscita dal carcere per recarsi a lavorare in una pizzeria come cameriera. La donna è difesa dall’avvocato Nino Marazzita. «Non sapevo di non poter usare Facebook e l’ho fatto per contattare i miei figli senza urtare alcuna sensibilità. Non userò più i social», si è giustificata la Matei rilasciando dichiarazioni spontanee per riavere la semilibertà. L’udienza, su richiesta della Matei, è stata a porte chiuse.