Napoli, il Pd mette in lista l’uomo che pagava i votanti alle primarie. Bassolino s’infuria
Era stato sorpreso e filmato fuori dai seggi delle primarie del Pd mentre remunerava con una moneta da un euro chi si recava a votare la candidata Pd Valente. Ora il Pd ha deciso di premiarlo per la sua attività di “promozione” e lo ha messo in lista. E’ l’incredibile parabola di Antonio Borriello, del Pd, che è ora in lista per il Consiglio comunale di Napoli. Gli inviati del sito Fanpage lo avevano filmato mentre all’esterno di uno dei seggi per le primarie dava un euro a uno degli elettori. Un comportamento gravissimo e scandaloso. Non per la Commissione di garanzia del Pd provinciale che ha archiviato la sua posizione offrendogli poi la poltrona. Il cappello è composto da Maurizio Bifulco, Vittoria Rinaldi e Luisa Pezone. Maurizio Bifulco é ordinario di Patologia generale dell’Università di Salerno, Vittoria Rinaldi è dirigente dell’Itis Augusto Righi, e la dottoressa Luisa Pezone è il segretario generale della Fondazione Mezzogiorno Europa e responsabile cultura della segreteria metropolitana del Pd Napoli. Candidata anche una squadra composta da under 40: Federico Arienzo, Valerio Di Pietro, Davide Leonardi, Mauro Marotta e Noemi Spatuzzi. Tutti gomito a gomito con “l’ufficiale pagatore” del Pd Borriello.
Tra i consiglieri uscenti che si ricandidano, oltre a Borriello, ci sono Aniello Esposito, Salvatore Madonna e Carmine Attanasio. E debutta tra le fila dei democrat anche Diego Venanzoni, ex-Udeur. Nulla di strano, in effetti, se si pensa che a livello nazionale il Pd va oramai serenamente a braccetto con Verdini.
Che la candidatura di Borriello non sia casuale lo dice il fatto che anche l’altro protagonista dei pagamenti dei votanti fuori dai seggi delle primarie, il capogruppo uscente dem alla municipalità Ponticelli-San Giovanni a Teduccio, Gennaro Cierro è stato ricandidato dal Pd. Cierro – la cui posizione è stata archiviata dalla Commissione di garanzia provinciale del partito, così come quella del consigliere comunale Antonio Borriello, ugualmente ricandidato dal Pd – compare nella lista della stessa municipalità dove era capogruppo consiliare, la VI, quella dove si trovavano i seggi nei quali, secondo il ricorso di Antonio Bassolino, si sarebbe dovuto rivotare.
Ovvio che la candidatura di Borriello così come quella di Cierro abbiano creato più di qualche maldipancia nel partito. «Nelle liste Pd a Napoli sono stati candidati quelli che davano soldi fuori ai seggi: una vergogna», sbotta con un furibondo post su Facebook, Antonio Bassolino.