Mezzo Pd e Boschi litigano sui voti dei partigiani. Ma quanti sono?

22 Mag 2016 17:59 - di Lando Chiarini

Mezzo Pd contro Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme. Ma la riforma stavolta non c’entra. C’entrano, invece, i partigiani e il loro orientamento sul referendum confermativo di ottobre. No, non state su “Scherzi a parte“. È proprio così. Era già noto che la sinistra italiana è convinta che il proprio ombelico sia il centro del mondo, ma nessuno avrebbe mai immaginato che un giorno avremmo dovuto assistere ad una lite da ballatoio dove renziani e bersaniani si accapiglino come comari nel goffo tentativo di intestarsi il consenso dell’Anpi sulle modifiche costituzionali. Forse sarebbe il caso di informare i contendenti che di tempo ne è passato e che di partigiani ne sono rimasti ben pochi.

La Boschi a “In 1/2h”: «I partigiani veri voteranno sì»

Ma tant’ è: al ministro Boschi, ospite di Lucia Annunziata a In 1/2h, è scappata la lingua e in un impeto propagandistico a favore della riforma che porta il suo nome si è messa a distinguere tra l’Anpi che «come direttivo nazionale ha preso una linea» e i «molti partigiani, quelli veri, che voteranno “sì”». E a conferma della sua tesi e alla faccia della rottamazione ha citato la posizione del “comandante Diavolo“, 97enne “resistente” che già ha annunciato il suo voto favorevole. Parole, queste della Boschi, che non potevano passare inosservate. E infatti, come da copione, è subito scattato il fuoco di sbarramento.

Bersani insorge contro la ministra: «Ma chi credi di essere?»

Il commento più duro è quello di Pierluigi Bersani, che in un post su Facebook non esita a bollare come «sconsiderata e avventurista» la gestione del Pd da parte di Matteo Renzi. «Ieri è stato alla Brembo – ha ironizzato Bersani -, spero si sia fatto dare un freno di quelli buoni. E lo usi subito». Ma le parole più severe l’ex-segretario del Pd le riserva alla Boschi: «Chi crede di essere? Come si permette tra partigiani veri e partigiani finti?». Quindi la stoccata sulle riforme: «In nome di una mezza riforma del Senato si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale». Si fa sentire anche Pippo Civati, che il Pd lo ha lasciato già da un pezzo per fondare il movimento Possibile. «È una escalation – osserva -. Non basta a questo governo avere diviso e abbandonato la sinistra, no, deve avviare un’operazione anche verso coloro che non ci sono più (operazione volgare come poche altre) e dividere anche gli anziani che combatterono per la Resistenza». Infine, Arturo Scotto, deputato di Sinistra Italiana che affida ad un tweet la propria indignazione “democratica”: «Per la ministra Boschi “i partigiani veri voteranno sì al referendum costituzionale”. Come se anche l’Anpi fosse un covo di gufi. Perdere la memoria significa perdere anche la misura».

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