Drogato alla guida di un’auto travolge e uccide una donna. È già libero
Storie all’italiana. Storie, cioè, dove alle chiacchiere non seguono mai i fatti e dove spesso la vittima di un fatto, di un evento, di un reato è meno tutelato di chi quel fatto, quell’evento, quel reato lo ha voluto o provocato. Emblematico, in tal senso, è quanto accaduto nelle scorse ore a Pontedera, in provincia di Pisa, dove un giovane automobilista di 19 anni che aveva travolto e ucciso una 37enne, sta comodamente seduto sulla poltrona di casa, in contatto con il suo avvocato, con il quale concorderà la strategia difensiva grazie alla quale spera di pagare al minimo il fatto di aver cancellato una donna dalla faccia della terra e, questo, non perché la strada fosse sapone o per un qualsiasi altro accidente può capitare a chiunque mentre è alla guida di un mezzo, ma semplicemente perché il giovanotto “era fatto, drogato.
La vittima del drogato è una 37enne di Pontedera (Pi)
Sì, si era “sballato” e questo ha fatto la differenza. E la differenza è quella povera donna che adesso si trova su una lastra di freddo marmo all’interno di un obitorio per poi finire sotto due metri di terra. Abbiamo approvato le nuove norme sull’omicidio stradale, salutata con grande soddisfazione dai familiari dei tanti che sulle strade hanno ci lasciato la vita, ma le scappatoie continuano ad esistere e difficilmente paga qualcuno. Il giovane di Pontedera, infatti, è stato arrestato proprio in applicazione della nuova legge per poi subito dopo è stato rimesso in libertà su decisione del magistrato.
Il giovane è risultato positivo al narcotest. Ma il pm lo fa liberare
Un esito davvero amaro e beffardo nonostante i carabinieri, incaricati di ricostruire la dinamica dell’incidente, abbiano scoperto che il giovane automobilista si era drogato. Aveva assunto stupefacenti ed era risultato positivo al “narcotest” per i cannabinoidi, cioè i derivati da cannabis, quella che tutti chiamiamo droga. Forti dei risultati del test tossicologico, appena usciti dall’ospedale, i militari si sono presentati a casa del giovane per notificargli l’arresto. Tutto inutile: dopo poche ore, il pubblico ministero, ne ha infatti disposto l’immediata liberazione: il diciannovenne era incensurato.