Condannato a 30 anni l’egiziano che massacrò la sua benefattrice

26 Mag 2016 17:43 - di Monica Pucci

Il gup di Lodi Alessandra Del Corvo ha condannato a 30 anni di reclusione, con il rito abbreviato, Moussad Hassane Attia Mohamed, egiziano di 38 anni ritenuto responsabile della morte di Antonella D’Amico, 55 anni, trovata senza vita nella sua abitazione il 17 maggio dello scorso anno. All’uomo, a Lodi come senzatetto, la donna nota per la sua generosità nell’aiutare gli altri, aveva aperto le porte di casa. All’inizio dello scorso anno, però, una scenata di gelosia dell’uomo era degenerata nell’aggressione a lei e a alcuni vicini di casa ed era scattata una denuncia. Poi l’aggressione alla donna, uccisa a botte e coltellate. L’accusa per la condanna ai 30 anni è quella di omicidio volontario aggravato da crudeltà e futili motivi. Moussad Hassane Attia Mohamed era arrivato a Lodi attorno alle 21 e si era recato subito a casa della donna con cui aveva avuto una relazione, per poi iniziare una furiosa lite culminata con percosse e aggressione con corpi contudenti che hanno portato alla morte della vittima.  L’egiziano, dopo aver compiuto l’efferato delitto, era rimasto nell’abitazione di corso Mazzini, residenza della vittima, fino alle 6 del mattino di domenica e, probabilmente, vi aveva fatto ritorno attorno all’ora di pranzo.

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