Alfano lancia il “nuovo” partito dei moderati: addio anche ad Area popolare

30 Mag 2016 6:55 - di Redazione

Al termine dei tre giorni di gestione dell’emergenza immigrazione, il ministro dell’Interno Angelino Alfano non può nascondere le proprie preoccupazioni. Ma anche l’ottimismo «per un sistema che continua a funzionare». Secondo la Commissione europea l’Italia non è in regola. «Noi avevamo due punti critici diventati forza: i fotosegnalamenti che ormai sfiorano il cento per cento e la durata del procedimento per l’asilo che adesso viaggia con un arretrato vicino allo zero», spiega a “Il Corriere della Sera“.

Alfano fiducioso: ” i fotosegnalamenti dei migranti ormai sfiorano il 100%”

E allora perché rischiamo una nuova procedura di infrazione? «Non credo affatto che sia così. Anche perché la difficoltà dovuta ai rimpatri dei migranti irregolari e al loro trattenimento nei Cie, non è italiana ma europea. E tutta l’Europa è ferma sul tema dei rimpatri». È d’accordo con il presidente Matteo Renzi quando dice che il Migration Compact può diventare un piano soltanto italiano? «Sono d’accordo, siamo pronti a fare accordi con gli Stati africani e con la Libia. È evidente che l’Europa unita ci renderebbe più forti ma dobbiamo essere chiari su un punto: il tema che può fare saltare l’intesa tra Stati membri è proprio quello dei rimpatri perché arrivano molti irregolari che non sono terroristi, ma non sono profughi. Arrivano grazie a trafficanti che dobbiamo stroncare con un lavoro di squadra della comunità internazionale».

Oltre Renzi e Salvini: il manifesto di Alfano

A «Corrierelive» lei ha detto di voler fare un «tagliando» dopo il referendum. Che vuol dire? «Ho parlato di noi, delle decisioni che come Area Popolare dovremo assumere ad ottobre, quando sarà completata la missione delle riforme costituzionali e saremo proiettati verso le elezioni politiche del 2018». Fine dell’alleanza con il Pd? «Noi abbiamo fatto una scelta di rottura con la nostra vecchia appartenenza per salvare l’Italia e permettere ciò che si sta verificando: uscita del Paese dalla crisi e sblocco delle riforme. Compiuta questa missione mi sembra serio dire che dovremo fare una bella assemblea anche per pensare a qualche novità». Avete già qualche idea? «Un nuovo movimento politico di impronta liberale e popolare, al quale stiamo già lavorando, che andrà oltre Ncd e punterà a rappresentare quei milioni di italiani che non vogliono votare Pd, ma non accettano la leadership di Salvini, cioè l’estrema destra che può fare solo male all’Italia e all’Europa. Non hanno una rappresentanza e infatti non vanno a votare».

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