«Velo vietato nei parchi, nei negozi, nei bus»: in Bulgaria prima sterzata
La città di Pazargik (sud) è diventata il primo centro abitato in Bulgaria con il divieto di indossare il velo integrale. La giunta comunale lo ha proibito non soltanto negli edifici delle istituzioni comunali e statali ma anche per le strade, nei parchi, nei negozi, nei mezzi di trasporto e in qualsiasi altro luogo pubblico. In caso di trasgressione, la multa è di 300 lev (circa 150 euro). A Pazargik è in corso un processo contro Ahmed Mussa e tredici suoi proseliti, accusati di propaganda delle idee dello Stato islamico in Bulgaria. Una settimana fa il Fronte patriottico, formazione politica che appoggia il governo conservatore di Boyko Borissov, ha presentato un disegno di legge anti-velo, per abolire l’utilizzo in Bulgaria di indumenti che coprano i volti delle persone. Secondo Krasimir Karakachanov, co-presidente del gruppo parlamentare del Fronte Patriottico, le donne che in Bulgaria indossano il burqa o simili indumenti che coprano interamente il volto, «vengono costrette» o in alcuni casi «pagate» per farlo. La popolazione di etnia turca in Bulgaria che professa l’Islam rappresenta intorno al dieci per cento della popolazione del Paese balcanico che, secondo l’ultimo censimento, ammonta a circa 7 milioni e 300mila abitanti.