Si rovescia un barcone con 400 migranti: si teme una nuova strage
Un barcone con più di 400 migranti, per la maggior parte somali, ma ci sarebbero anche etiopi ed eritrei, si è rovesciato nel mar Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere le coste meridionali dell’Europa. Si teme per una nuova strage in mare con centinaia di morti. Lo riferisce la Bbc Arabic secondo cui i migranti «erano a bordo di quattro imbarcazioni sfasciate». Il corrispondente della Bbc in Kenia ha fatto sapere di aver parlato con i parenti di tre giovani somali della stessa famiglia che sarebbero tra i migranti annegati. Secondo i media somali, una trentina di loro sarebbero stati tratti in salvo. L’ambasciatore somalo in Egitto ha detto alla Bbc in arabo che le vittime sarebbero oltre 400. Sui social media circola la notizia, ancora non confermata, che gli annegati erano partiti dall’Egitto e diretti in Italia.
Migranti, ancora morti: sei cadaveri nel Canale di Sicilia
Ancora morti. Intanto sei cadaveri sono stati recuperati domenica sera su un gommone carico di profughi diretto verso l’Italia che si trovava nel Canale di Sicilia, a circa venti miglia dalle coste libiche. Nel corso dell’operazione sono state salvate 108 persone. La centrale operativa di Roma della Guardia Costiera, ricevuta la richiesta di soccorso, ha inviato sul punto indicato la nave Aquarius, di 77 metri, appartenente a una ong. L’unità ha raggiunto il gommone, che, a causa del mare molto mosso, rischiava di capovolgersi. I migranti, trasferiti sull’Aquarius, hanno segnalato la presenza dei sei cadaveri, che sono stati trasferiti sulla nave. L’Aquarius sta facendo rotta ora verso le coste italiane.
La “rotta balcanica”
Dopo la chiusura delle frontiere nei Paesi della “rotta balcanica”, in Serbia restano bloccati più di duemila migranti e profughi provenienti dal Medioriente. Come ha detto Rados Djurovic, direttore del Centro di protezione dei richiedenti asilo, circa 540 di essi restano nei centri di accoglienza mentre gli altri sono in giro nel Paese nel tentativo comunque di raggiungere in qualche modo i Paesi dell’Europa occidentale. Nei primi tre mesi dell’anno, ha precisato Djurovic, sono state 262 le domande di asilo alle autorità di Belgrado. A suo avviso il 75% dei migranti nella regione balcanica si muove ora lungo la direttrice Turchia-Bulgaria-Serbia nel tentativo di raggiungere illegalmente l’Ungheria che lo scorso settembre ha sigillato ermeticamente con una barriera metallica e di filo spinato la frontiera con la Serbia.