Si cosparge di benzina in tribunale per non pagare più gli alimenti alla figlia
Momenti di paura al tribunale civile di Roma dove un uomo ha tentato di rovesciarsi addosso una bottiglia di benzina per darsi fuoco. L’uomo di 58 anni, nato a Barletta e residente a Caserta, è entrato mercoledì intorno alle 10 nell’aula del tribunale dove si stavano svolgendo le udienze per le separazioni e i divorzi e ha cercato di farsi fuoco davanti ai presenti. Immediatamente sono intervenuti i carabinieri che, dopo averlo bloccato, hanno chiamato i sanitari che lo hanno trasportato all’ospedale Santo Spirito. Il motivo del folle gesto sarebbe stato il disperato tentativo di chiedere la revoca dell’assegno familiare alla figlia maggiorenne. L’uomo è divorziato dal 1982.
Tenta di darsi fuoco in tribunale con la benzina, la denuncia dei magistrati
Lo ha reso noto l’Associazione nazionale magistrati Roma-Lazio stigmatizzando i rischi per gli operatori della giustizia e invocando maggiori controlli presso il tribunale civile. «La collega che presiedeva l’udienza – hanno spiegato i magistrati – ha mantenuto la freddezza necessaria a condurre la persona fuori dall’aula e ha chiamato i carabinieri. La persona è stata sottoposta ad un trattamento sanitario obbligatorio». Per i magistrati «non è necessario aggiungere commenti per evidenziare il grande disagio provato dai fatti che evidenziano ancora una volta come durante le udienze si può essere esposti a situazioni pericolose. E ha poi espresso «grande solidarietà a chi ha subito l’aggressione e chiede che siano disposti adeguati controlli presso il tribunale civile, necessari a garantire la sicurezza suoi luoghi di lavoro».