Salvini sferra un pesante attacco a Berlusconi: «Renzi lo ricatta con i diritti tv»

27 Apr 2016 13:54 - di Redazione

Acque sempre più agitate nel centrodestra. Matteo Salvini sferra un pesante attacco a Silvio Berlusconi. «Mi sembra evidente»: così il leader della Lega , ospite di 24Mattino su Radio 24, risponde a chi gli chiede se Renzi abbia il potere di ricattare Berlusconi attraverso le sue aziende. «Renzi – ha aggiunto Salvini – ha detto che approverà una legge sui diritti tv nel calcio. Ci sono centinaia di milioni di euro in ballo che riguardano Mediaset ed è evidente che dietro l’uomo politico Berlusconi c’è anche l’uomo d’azienda e il papà che vuole lasciare ai figli aziende sane e rigogliose. Posso immaginare che fare la guerra totale al presidente del Consiglio, che ha il potere di scegliere quanto far pagare o guadagnare alle tue aziende, non possa lasciare completamente liberi di scegliere». Alla domanda su come si concretizzerebbe politicamente questo presunto ricatto del premier a Berlusconi, Salvini ha risposto a Radio 24: «Ci sono certe scelte del passato, come il sostegno del governo Letta, il patto del Nazareno e ora l’insistenza su Bertolaso a Roma».

Sulle candidature a Roma, va giù duro. «Mi dica un ascoltatore qualunque, al di là delle idee politiche, se pensa che Bertolaso possa andare oltre il 10% dei voti e abbia la minima chance di arrivare al ballottaggio a Roma. Evidentemente no: quindi, se non confluisci sulla Meloni, che è l’unica che può giocarsela, significa che o ha dei motivi ideali, per cui meriti il rispetto più grande, o è evidente che non vuoi vincere».

Il primo a rispondere  al leader leghisa è l’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello: «Da Salvini – dice –  parole in libertà. L’ennesimo attacco di Salvini a Berlusconi si può giustificare solo per un recondito sentimento di invidia che il leader leghista ha nei confronti di Berlusconi. A Salvini sarebbe piaciuto fare nella vita e in politica quello che ha fatto e fa Berlusconi ma gli conviene rassegnarsi. Berlusconi si nasce, non si diventa».

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