Premio di produzione a 9 dirigenti di Palazzo Chigi su 10. Tutti promossi!

20 Apr 2016 7:42 - di Redazione

“Svolta meritocratica nella pubblica amministrazione: i premiati col massimo dei votì calano all’89%”. Cosa direbbe Matteo Renzi di un titolo simile? «È una beffa», direbbe. Giusto. Il guaio è che proprio a Palazzo Chigi funziona così: i dirigenti che nel 2014 non hanno avuto il punteggio di 100/centesimi (cento/centesimi!) sono l’89%. Assurdo. E del 2015 non si sa ancora nulla. Capiamoci: è sempre andata cosi. Sette anni dopo la riforma del 1999 voluta dal ministro Angelo Piazza che tentava di incoraggiare le eccellenze nel pubblico impiego distribuendo aumenti di merito ai più bravi, il suo successore Luigi Nicolais rivelava a un convegno: su 3769 dirigenti quelli che hanno avuto il massimo dei voti, col premio conseguente, sono 3769. Tutti. Senza un solo somaro, un solo lavativo, un solo assenteista, si legge su “Il Corriere della Sera“.

Nel 2013 il bonus era finito nel 2013 al 97,7% degli alti dirigenti di Palazzo Chigi

Con un premio medio di 13.622 euro, salito in alcuni casi fino a 34.600. Il tutto a dirigenti che già avevano uno stipendio medio (medio) di 203.491 euro lordi. C’è chi sperava che col cambio di governo l’andazzo dovesse cambiare. Il nuovo premier, infatti, aveva tuonato per mesi: «Quella contro la burocrazia è la madre di tutte le battaglie!». «Serve una violenta lotta contro la burocrazia, utilizzo l’espressione “violenta” perché non abbiamo alternative». Per non dire delle invettive contro l’appiattimento delle professionalità che spinsero anche il Sole 24 Ore, ad esempio, ad aperture di credito come quella che lo stesso Renzi riprese compiaciuto sul proprio sito: «Premiare il merito. È questa la priorità del programma di Matteo Renzi per far ripartire l’economia italiana». Tesi ribadita più volte: «Il merito è di sinistra, la qualità è di sinistra, il talento è di sinistra. Voglio stare dalla parte dell’uguaglianza non dell’egualitarismo». Parole d’oro. I risultati, però…

Cambiare la «macchina» è una fatica di Sisifo.

Voce «performance» sulla pagina «Amministrazione trasparente» del sito ufficiale presidenza.governo.it. Sei righe: «Valutazione della dirigenza. Anno 2014 (dati Uci). Si riportano di seguito i dati relativi ai processi di valutazione del personale con incarico dirigenziale di prima e di seconda fascia, registrati alla data della loro pubblicazione, ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato per l’anno 2014. Totale delle strutture della presidenza del Consiglio dei ministri percentuale dei dirigenti con punteggio inferiore a 100/100: circa 1196». Come sempre: tutti brillantissimi, tutti preparatissimi, tutti volenterosissimi. Come se in un liceo l’89% degli studenti passasse la maturità con 100 centesimi.

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