Milano, Sala “alla canna”: perde terreno e canta “Bandiera rossa”
Anche cantando Beppe Sala vuole certificare il suo essere, ed essere sempre stato, sinceramente di sinistra sperando di riguadagnare un po’ di terreno perduto di fronte alla coalizione unitaria del centrodestra che appoggia Parisi. E così a Un giorno da pecora su Radio 2 ha cantato l’inizio di Bandiera rossa. Poi, non potendo mancare un altro ingrediente tipico del kompagno doc, ha confessato di aver fumato una canna da studente, quando era al liceo Scientifico di Desio e ha spiegato che chi come lui «ha sempre creato lavoro, in modo sano e nell’interesse della gente, ha sempre avuto un modo di essere di sinistra»: gli altri parlano, io ho fatto», dice felice e contento di avere fatto “outing” esibendo un curriculum ineccepibile: canna e Bandiera rossa, che vuoi di più? Che non basteranno, però, all’ex commissario Expo ad assicurarsi Milano, visto che in città la situazione si complica. Si sono infatti presentati tre nuovi candidati sindaco: l’avvocato Marco Cozzi per l’Udc, l’ex presidente di Italia Nostra, Luigi Santambrogio, che fu assessore nella giunta di Marco Formentini con “Alternativa municipale” e la consigliera regionale di Fuxia People, Maria Teresa Baldini, finora unica donna in gara. Cosa non di fa e cosa non si dice, pur di guadagnare, si fa per dire, un po’ di appeal elettorale, peraltro in declino… Sempre nel corso del programma Sala si è scatenato con banalità a go go. «Da piccolo, per via del mio cognome, mi facevano le solite battute che fanno i ragazzini, tipo sala da pranzo». A proposito di ”sala”, qual e’ la sua sala preferita in casa? «Il bagno». Il bagno? «Si, perché mi metto lì, leggo le mie riviste e, avendo anche la musica, ascolto musica. Dai Doors a Paul Weller, sono un rockettaro».