Metalli pesanti in pane e pasta per i bimbi: denunciati 14 imprenditori

14 Apr 2016 13:43 - di Martino Della Costa

Metalli pesanti e micotossine in pasta, pane e merende destinate ai pasti nelle scuole con bimbi dai 2 ai 3 anni. Livelli di piombo superiori ai limiti consentiti; sostanze chimiche tossiche, in particolare deossinivalenolo, presente in due formati di pasta, che per sagoma e confezionamento inducevano il consumatore a ritenere che fossero indirizzati all’alimentazione dei più piccoli. Infine, anche su più di un terzo del pane di semola di grano duro campionato – e probabilmente destinato a bambini fino a tre anni – è stato rilevato il superamento dei limiti delle micotossine (deossinivalenolo) e di metalli pesanti (piombo e cadmio). Per questo uomini del Corpo forestale dello Stato della Puglia hanno denunciato per frode nell’esercizio del commercio e somministrazione di sostanze alterate 14 imprenditori pugliesi e del Centro-Nord Italia, ed hanno sequestrato oltre 10.000 quintali di semola, ricavata essenzialmente da grano non italiano. L’indagine, durata circa due anni, è stata diretta dalla Procura di Trani.

Metalli pesanti in pane e pasta per i bimbi: l’indagine

Nel mirino dell’inchiesta sono finite dunque oltre 80 ditte, tra cui numerosi panifici, tutti sottoposti a controllo. Esami e verifiche a tappeto a seguito dei quali sono stati riscontrati alimenti con percentuali di contaminanti ben oltre la soglia di tutela. In particolare, sono stati analizzati pane, pasta e merende, presumibilmente per i bambini più vulnerabili in fascia 0-3 anni, in cui i limiti dei contaminanti devono essere per legge sensibilmente inferiori rispetto agli alimenti destinati agli adulti. In una ditta privata, dedita alla preparazione dei pasti nelle scuole con bimbi da 2 a 3 anni, è stato accertato l’uso di pasta, pane e merende con piombo superiore ai limiti consentiti.

Metalli pesanti in pane e pasta per i bimbi: il sequestro

E ancora, micotossine, ed in particolare il deossinivalenolo, sono state riscontrate in due formati di pasta, che per la presenza in etichetta di elementi grafici ingannatori costituiti da immagini di cartoni animati, per il formato con sagome particolari (animali e autovetture), pubblicità e denominazione, inducevano il consumatore a ritenere che potessero essere indirizzati all’alimentazione dei più piccoli. Infine, su più di un terzo del pane di semola di grano duro campionato – parte del quale destinato alle mense delle scuole d’infanzia per i bambini fino a tre anni – è stato rilevato il superamento dei limiti delle micotossine (deossinivalenolo) e di metalli pesanti (piombo e cadmio). In sostanza, il pane destinato indistintamente a tutti i consumatori, non era invece adatto per i bambini fino a 3 anni. Un’indagine che conferma – una volta di più – come davvero non sappiamo cosa finisce sulle nostre tavole. E purtroppo, nemmeno su quelle delle mense scolastiche dei nostri bambini.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *