L’ira dei magistrati, accuse a Renzi come ai tempi di Berlusconi: «Ci delegittima»

5 Apr 2016 9:33 - di Redazione

«Da troppi anni ogni volta che un’ attività d’indagine coinvolge soggetti politici assistiamo a un tentativo di banalizzare le inchieste, quasi ridicolizzandole, così da delegittimare i pm che le stanno portando avanti. Questo succede ancora più spesso quando le indagini vengono fatte da procure minori, come può essere quella di Potenza». Lo dice in un’ intervista a Repubblica Maurizio Carbone, magistrato della sinistra di Area, segretario dell’Anm, anche a proposito degli interventi del premier Matteo Renzi sul caso sollevato dall’inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. Quello delle procure piccole “più indifese” “è chiaramente un argomento usato in modo strumentale”, dice Carbone, “offensivo della professionalità di colleghi che lavorano con impegno in uffici troppo spesso poco considerati sul piano delle risorse da parte del governo e delle istituzioni, e che invece sono composti da magistrati competenti, professionalmente attrezzati e abituati anche a sopperire a queste mancanze in realtà ambientali di enorme difficoltà». A Renzi, che lamenta indagini che non vanno mai a sentenza, Carbone risponde che “ogni indagine ha una propria storia che non può essere confrontata con vicende passate. In questo caso, senza entrare nel merito, siamo di fronte a un’inchiesta che ha già portato all’adozione di misure cautelari nei confronti di alcuni indagati”.

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