Giorgia Meloni: le mie priorità? Decoro e pulizia per i quartieri di Roma
“Tutti i sondaggi dicono che la distanza è assolutamente recuperabile. Man mano che la campagna elettorale andrà avanti, l’elettore di centrodestra si accorgerà di chi sia l’unico candidato che può arrivare al ballottaggio e vincerlo”. Lo dice al Messaggero Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-An e candidata sindaco nella Capitale. “Secondo me Bertolaso aveva un ottimo curriculum. Ma se poi giriamo per strada e ci accorgiamo che i romani non lo vogliono votare, in politica bisogna avere anche l’umiltà di cambiare idea, non ci si può impuntare e andare contro un muro”, sottolinea. “Marchini ha giustamente sempre cercato sostegno a destra e sinistra, per ampliare la sua compagine. Molto più difficile sarebbe per Forza Italia giustificare l’eventuale scelta di convergere su Marchini. Molti elettori di Berlusconi, che adesso restano fedeli a Bertolaso, la vedrebbero come una scelta per favorire l’avversario e voterebbero per me. In questo caso io sarei ancora più ottimista sul mio risultato”. A Roma, aggiunge, “si vince se si manda la gente a votare. Poi è chiaro che anche le periferie fanno la differenza: Roma è una città dove 800 mila persone vivono fuori dal raccordo anulare, un terzo degli abitanti”. Quanto alle prime emergenze da affrontare, Meloni fa notare che “decoro e pulizia sono i temi di maggiore buon senso che il sindaco può affrontare”. “Dobbiamo pulire, sistemare. Credo molto nei programmi di sostituzione edilizia, per esempio mi piaceva il progetto che era stato pensato dall’amministrazione Alemanno per Tor Bella Monaca. Si può fare con l’aiuto dei privati, che vanno coinvolti nella sostituzione edilizia nei quartieri”. Meloni non è contraria alla privatizzazione di Atac e Ama ma prima, dice, bisogna “mettere sul mercato le aziende di secondo livello che al Comune non servono”. Il progetto su cui intende impegnarsi come sindaco è infine quello di “decongestionare il centro dai ministeri. Voglio liberare la direttrice di via XX Settembre da tutti i palazzi del potere per creare un museo lungo sue chilometri fino a piazza Venezia”. Il modello cui guardare è il Museum Mile a New York (la parte della Fifth Avenue che raccoglie una serie di importanti musei).