Il consiglio di Ennio Doris: “Caro Silvio, molla la politica. Vivrai in pace…”
Confessa di non seguire da vicino l’attività politica dell’amico Silvio a partire dalle scelte che prenderà per le elezioni di Roma ma è convinto che Berlusconi saprà prendere le decisioni migliori. Anche per il destino di Forza Italia. Semmai c’è da chiedersi perché continui a far politica e non decida di «vivere in pace». Ennio Doris, fondatore e presidente di Banca Mediolanum, conosce da una vita Berlusconi. E grazie a lui (la Fininvest è il principale sodo in Mediolanum con la famiglia Doris), con lo storico incontro di Portofino, è nata quella che è oggi Mediolanum, forse la più innovativa, solida e redditizia banca italiana che continua a crescere con record di ricavi e di utili, si legge su QN.
«Silvio saprà scegliere ciò che è meglio»
I sondaggi dicono che Forza Italia è in piena crisi di consensi. «Non c’è da stupirsi con tutti gli attacchi che Berlusconi ha ricevuto e in tutte le direzioni». Adesso è iniziata l’era Renzi? «Gli elettori sono sempre alla ricerca del cambiamento. Ma non bisogna dimenticare che Berlusconi non ha mai avuto una maggioranza del 51% e che non gli è mai stato permesso di fare quello che voleva. Di avere cioè una chiara linea di comando come succede in tanti Paesi come gli Stati Uniti, la Francia o l’Inghilterra. Dal 2008, l’anno del fallimento della Lehman, l’Italia ha avuto quattro governi, la Germania, la Francia e la Spagna uno. Cosa pretendiamo se si succedono così tante coalizioni?».
“Berlusconi potrebbe vivere in pace”: il consiglio di Doris
«Però… c’è da chiedersi, se lo domandano tanti suoi amici come me, perché, con i suoi mezzi, continui a fare politica. Potrebbe vivere in pace. Il destino di Forza Italia dipende solo da lui, se vorrà andare avanti o no». Intanto è impegnato sul fronte aziende, dal futuro di Mediaset a quello del Milan. Ma l’Italia favorisce la ripresa delle imprese? «L’economia sta crescendo, ma potremmo andare meglio se, oltre alla medicina della liquidità di Draghi, usassimo anche quella della riduzione delle tasse per favorire i consumi delle famiglie e gli investimenti delle aziende. Mi auguro che la Germania, che ha un grande potere in Europa, allenti la sua pressione sul rigore».