Confedilizia ammonisce il governo: “Codice Appalti va migliorato”
Dopo una lunga gestazione, il nuovo Codice degli appalti dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Si tratta di una riforma vista con interesse da Marco Matteoni, presidente di Edilizia Confartigianato Imprese Roma, associazione che martedì 19 dedicherà al tema un seminario intitolato «Nuovo codice appalti: impatto con l’artigianato e le Pmi». Matteoni però ha delle raccomandazioni in merito all’attuazione delle nuove norme.
Nuovo Codice degli appalti dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Presidente Matteoni, come giudica la riforma nel suo complesso? «Si tratta di un’opportunità da non gettare alle ortiche. I cambiamenti che introduce, in primo luogo l’introduzione della soft law al posto delle vecchie regole, e la celerità della loro entrata in vigore non devono vanificare il miglioramento delle condizioni apportate alle piccole imprese». Cosa ritiene sia necessario fare perché ciò non avvenga? «Innanzitutto serve che sia previsto un adeguato regime transitorio per traghettare il mercato dei contratti pubblici alle nuove regole, scongiurando cosi confusione e rallentamenti nella gestione degli appalti. Poi c’è appunto il ruolo dell’Anac, importantissimo. A mio avviso è necessaria la consultazione delle Organizzazioni di rappresentanza dell’artigianato e delle piccole imprese da parte dell’authority di Raffaele Cantone, che deve emanare gli atti di attuazione del nuovo Codice, e nella future Cabina di Regia dovrebbero trovare posto anche i rappresentanti delle micro, piccole e medie imprese. Per questo vorremmo che l’Anac ci incontrasse al più presto. Anche perché mi pare che il testo del decreto legge sia permeato da un pregiudizio in base al quale le imprese sono per lo meno poco serie, e nulla si sospetta della controparte. Ma nella corruzione abbiamo un corruttore e un corrotto. A noi piacerebbe chei principi di legalità, trasparenza e lotta alla corruzione si declinassero da ambo le parti».