“Ciaone” ai referendari. E il renziano Carbone diventa lo zimbello del web

18 Apr 2016 10:36 - di Redazione

Ciaone” ai referendari, il quorum non c’è. Un cinguettìo di due righe, più degne di uno striscione da stadio che di un commento politico, ha scatenato una valanga di reazioni stizzite del popolo della rete e del mondo politico. L’autore della bravata è il giovane e aitante deputato super-renziano, Ernesto Carbone, che domenica a urne aperte, quando ormai il mancato raggiungimento della soglia referendaria era certo, ha salutato il successo del “partito del non voto” con un tweet provocatorio che ha spopolato sul web attirandosi le ire di tutti, persino dei militanti Dem che si erano astenuti. In poche ore l’hastag #ciaone è entrato tra i top trend del giorno.

La bravata di Carbone è un boomerang

La provocazione di Carbone, membro della segreteria del Partito democratico, non è andata giù al popolo della rete e in particolare ai sostenitori della consultazione referendaria che chiedono rispetto. Ma soprattutto ha creato nuove fratture in casa democratica. Piovono insulti e dubbi. «Onorevole, sulla sostanza son d’accordo con lei. Ma se stemperiamo tutti i toni («ciaone»?) ci guadagna l’Italia» ha scritto Alberto G. «Anche a me elettore Pd e che oggi non ho votato non fa impazzire questa ostentazione», ha commentato Flavio Fates Zero.

L’imbarazzo del Pd: è irresponsabile

Tra i primi a commentare l’arroganza di Carbone nei confronti degli oltre 12 milioni di italiani che si sono recati alle urne c’è Nicola Fratoianni dell’esecutivo nazionale di Sinistra italiana, che ha risposto con il tweet “Comunque #ciaone fa rima con #cialtrone. #SIvotaSI”. Durissimo il commento del senatore della minoranza Pd, Miguel Gotor, che ha tacciato come «irresponsabile» l’atteggiamento del collega di partito. «Trovo imbarazzante –  scrive il deputato bersagliano su Facebook – che in queste ore dirigenti di spicco del Partito democratico stiano irridendo a colpi di tweet quei cittadini che hanno scelto di votare al referendum e dunque di partecipare in modo attivo alla vita democratica del proprio Paese». «Questi tweet», ha aggiunto, «possono diventare un boomerang per il partito». Carbone, membro della segreteria dem, dimostra di non credere al valore della partecipazione democratica fino a sbeffeggiare chi si è recato alle urne «inutilmente». Inutile il chiarimento di Carbone a sette ore dal “fattaccio”. «Era per chi ha promosso un referendum inutile, non per chi è andato a votare», ha spiegato il deputato renziano con un nuovo tweet.

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