Bruxelles, uno degli attentatori ha lavorato per il Parlamento europeo

6 Apr 2016 20:15 - di Redazione

Bruxelles cerca di convincere il mondo che tutto sta tornando alla normalità, dall’aeroporto alla metro, ma nel frattempo emergono dettagli inquietanti del passato di un kamikaze dell’aeroporto, che da studente lavorò nei mesi estivi in una società di pulizie al Parlamento europeo. È inoltre  annunciato l’identikit di un nuovo ricercato per gli attentati di Bruxelles, mentre resteranno top secret tempi e modalità del trasferimento di Salah Abdeslam in Francia.

L’ultimo sviluppo nell’indagine sul passato dei terroristi di Bruxelles ha portato all’incrocio, seppur lontano nel tempo, tra il percorso di uno di loro e il mondo delle istituzioni Ue, che subappaltano a decine di imprese ogni tipo di servizio, dalle pulizie alle mense. Nell’estate del 2009 e poi del 2010, per un mese ogni volta, probabilmente “l’artificiere”  Najim Laachraoui, ha lavorato per una società di pulizie all’interno dell’Europarlamento. All’epoca, hanno sottolineato dall’Aula, l’impresa aveva fornito la documentazione necessaria che dimostrava un casellario giudiziario vergine per quello che, sette anni dopo, avrebbe abbracciato la jihad facendosi esplodere all’aeroporto. Il puzzle della “squadra del terrore” di Bruxxelles  si completerà di un nuovo pezzo quando la Procura federale renderà noto  l’identikit di un ulteriore ricercato. Forse quello dell’ “uomo col cappello”, su cui non sono più stati forniti dettagli dopo il rilascio del giornalista free lance Faysal Cheffou, inizialmente identificato come la persona ripresa dalle telecamere di sorveglianza di Zaventem. Il governo di Bruxelles  tenta intanto una “operazione simpatia” nei confronti della stampa internazionale che ha preso di mira la città di Bruxelles e le difficoltà del Belgio nella lotta al terrorismo, accusandolo di essere uno stato fallito. “Ritorniamo alla vita normale a Bruxelles e in Belgio, il messaggio è che abbiamo messo tutto in atto per arrivare a questo”, ha detto il premier belga Charles Michel, mentre il presidente della regione di Bruxelles Capitale Rudi Vervoort ha assicurato che questa “resta in piedi” dopo gli attentati del 22 marzo. Con l’aeroporto che sta progressivamente riprendendo l’attività e la metro il cui obiettivo è la riapertura totale dalla prossima settimana con più pattuglie, il premier si è difeso: “In tutti i paesi ci sono successi e fallimenti”, e se per la cattura di Salah ci sono voluti 4 mesi, “per Bin Laden 10 anni”. Intanto, però, il trasferimento di Abdeslam in Francia avverrà nel massimo riserbo.

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