Prima chiedeva l’elemosina, poi minacciava il parroco: arrestato
Elemosina imposta. Carità coatta, anzi, anche peggio: vere e proprie estorsioni esercitate su un prelato e – sembrerebbe – anche su altre vittime. Già, perché di questo si tratterebbe nel caso di un questuante di 41 anni, arrestato dalla polizia di Milano nelle scorse ore, per estorsione nei confronti del parroco cinquantacinquenne di una chiesa in via Giambellino.
Minacciava il parroco per l’elemosina: arrestato
Gli agenti lo hanno bloccato in pieno pomeriggio dopo averlo notato davanti alla chiesa di Santo Curato d’Ars in stato di agitazione. Hanno chiesto informazioni al parroco il quale, interpellato sul caso, ha a quel punto raccontato mesi di angherie e di minacce subite dall’uomo per ottenere denaro. Già a partire da ottobre scorso, infatti, in base a quanto fin qui ricostruito, si sarebbero verificati fino ad oggi almeno una trentina di episodi (per circa 300 euro) che però non sono mai stati denunciati dal prelato.
L’elemosina pretesa anche dai fedeli?
Il religioso, infatti, agli agenti ha spiegato che l’uomo chiedeva l’elemosina davanti alla chiesa e che quando non riusciva ad ottenere soldi dalla questua rivolta alla comunità del fedeli, li pretendeva dal parroco che – anche per tenerlo mansueto magari – consegnava di volta in volta al questuante dai 5 ai 30 euro. Un’elemosina coatta, appunto, indotta a forza – sembrerebbe – anche dalle pressioni che l’uomo esercitava sul prelato: ogni volta che il sacerdote si rifiutava di versare l’obolo, guarda caso incappava nella sgradevole situazione di ritrovare, di lì a breve, danneggiamenti vari arrecati agli arredi della chiesa. Il prete, inoltre, ha sostenuto che anche altre persone sarebbero state vittime di estorsioni, ma su questo particolare apsetto della vicenda – già di per sé a dir poco singolare – sono ancora in corso i dovuti accertamenti.