Mentre a Bruxelles si contano i morti, in Italia va in scena il solito pollaio

22 Mar 2016 17:15 - di Marzio Dalla Casta

Sentite che cosa dice Matteo Renzi a commento degli attentati di Bruxelles: «Chi oggi offre soluzioni miracolistiche non si rende conto di quanto sarà lunga questa situazione. Chi si illude e dice “chiudiamo le frontiere” non si rende conto che i nemici sono già dentro le nostre città». Davvero? E chi li ha fatti entrare? La nostra intelligence è sulle loro tracce a garanzia della nostra protezione? In altri tempi, non necessariamente remoti, un presidente del Consiglio che si fosse sbilanciato in una dichiarazione tanto impegnativa quanto allarmante sarebbe stato convocato d’urgenza a spiegarne il senso e la portata davanti alle Camere. Oggi, invece, i politici pensano di risolvere tutto a colpi di tweet, di post su fb, di selfie giocosi come se si trovassero a una scampagnata o in gita scolastica.

Polemiche per un attacco del “Giornale” ad Alfano

Non è davvero il caso di unirsi all’attacco sguaiato mosso dalla homepage del Giornale contro il ministro Alfano («Attentati a Bruxelles: Alfano si sveglia sempre dopo – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano convoca il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza. Aumentata l’allerta negli aeroporti. Ma siamo sempre in ritardo»), ma neppure si può tollerare che gli stessi che hanno propugnato e difeso le politiche dell’accoglienza indiscriminata oltre ogni ragionevole decenza siano ora gli stessi che ci vogliono ammannire la lezione su come guardarsi dal nemico che nel frattempo è arrivato fin dentro casa. Certo, il momento è fin troppo grave per perdersi in risse da pollaio o per giocare allo scaricabarile. Proprio per questo, Renzi ha il dovere di indicare al Parlamento, alle forze politiche soprattutto ai cittadini che cosa ha in mente per mettere relativamente al sicuro l’Italia e gli italiani.

Sulla tragedia di Bruxelles Renzi recuperi unità politica

Se davvero è sua intenzione evitare il consueto, indecoroso teatrino delle polemiche incrociate a suon si insulti reciproci, dopo i tragici eventi di Bruxelles il premier non ha altro da fare che tenersi a stretto contatto con tutti i leader politici aggiornandoli costantemente sugli sviluppi della situazione. Diversamente, se cioè non resisterà alla tentazione di fare il galletto solitario sull’immondizia, per dirla alla napoletana, si ritroverà a beccarsi con gli altri galletti dell’italico pollaio.

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