La Fbi spiazza Apple: “Abbiamo trovato il modo di sbloccare gli iphone”
La Fbi punta a posticipare l’udienza in tribunale con Apple per provare nuove tecnologie per lo sblocco dell’iPhone del killer di San Bernardino. Lo affermano le autorità federali, sottolineando che se le metodologie funzioneranno non ci sarà bisogno dell’aiuto di Apple. Nella documentazione depositata in tribunale, i legali del Dipartimento di Giustizia affermano che domenica 20 marzo è stato mostrato alle autorità un sistema che consentirebbe all’Fbi di sbloccare l’iPhone del killer di San Bernardino. «Sono necessari test per determinare se il metodo funziona e non compromette i dati contenuti nell’iPhone. Se la strada è percorribile eliminerà la necessità dell’assistenza di Apple» si legge nei documenti depositati, nei quali si precisa che un aggiornamento sui test condotti sarà dato il prossimo 5 aprile.
Apple ha rifiutato di sbloccare l’iPhone del terrorista
L’Fbi evita così un confronto duro su un tema che ha spaccato l’America e che è considerato come lo spartiacque nel dibattito fra sicurezza e privacy. Apple ha rifiutato di sbloccare l’iPhone come chiesto dall’Fbi, mettendo in evidenza come la creazione di un codice di sblocco avrebbe messo in pericolo milioni di clienti. «Ci sono nel mondo un miliardo di dispositivi Apple, e questo mostra l’impatto forte che abbiamo». Un impatto che implica anche responsabilità ha detto Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, nelle ultime ore durante l’evento per il lancio del nuovo iPhone SE. «Abbiamo la responsabilità di proteggere i vostri dati e la vostra privacy».