Guai a criticare i turchi al Parlamento europeo: c’è Schulz che ti caccia, così…

9 Mar 2016 15:07 - di Ezio Miles

Guai a criticare i turchi al Parlamento europeo. Il presidente  Martin Schulz non perdona ed espelle l’incauto europarlamentare , sia dall’aula sia dalla sessione di voto. Ne ha fatto le spese  l’eurodeputato greco Eleftherios Synadinos, esponente di Alba Dorata, che nel suo intervento nel dibattito parlamentare di mercoledì mattina sulla Turchia ha usato espressioni, certo un po’ colorite e sgradevoli, ma che fanno comunque parte della polemica politica. Subito è scattata l’accusa di “razzismo”.

Schulz ha preso la parola dopo la conclusione del dibattito e prima della sessione di voto. «Ricorro ad una misura insolita che ritengo inevitabile per la dignità del nostro Parlamento» ha detto Schulz  affermando che in mattinata si era svolto «un incidente» al quale «il Parlamento non può non reagire, anzi è obbligato a farlo». La frase incriminata di Synadinos, e definita da Schulz «inaccettabile e passibile di sanzioni» è stata integralmente citata dal presidente : «Come hanno scritto gli scienziati osmani, i turchi sono barbari, che disprezzano Dio. Sono sporchi. Cacciano, però quando devono combattere il nemico scappano. L’unica strada efficace per gestire i turchi è il pugno e la decisione». «Questa è una frase che ai sensi dell’art. 165 del Regolamento rappresenta una violazione dei valori dell’Unione» ha affermato Schulz. «Credo che qui si sta sistematicamente tentando linee invalicabili per rendere accettabile il razzismo: con me questo non succede» ha aggiunto, prima di disporre l’espulsione immediata del parlamentare greco, seduto tra i banchi dei “non iscritti”. Seduto vicino ai francesi Jean-Marie Le Pen e Bruno Gollnisch, Synadinos è stato richiamato quattro volte. Si è alzato solo dopo che Schulz ha chiesto l’intervento degli uscieri e si è allontanato tra le proteste dei vicini di banco e dei compagni di partito. Uno dei quali ha urlato “fascista” all’indirizzo di Schulz, che non ha aperto dibattito sul provvedimento annunciando che il greco sarà ascoltato dall’ufficio di presidenza prima della sanzione definitiva.Guai in vista: Schulz non perdona.

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