Sconfitta sinistra: alla fine Renzi è costretto all’unione civile con Alfano
Per sbloccare l’impasse sulle unioni civili, il disegno di legge Cirinnà dovrà essere riscritto assecondando i desideri di Angelino Alfano. Poi sul conseguente maxiemendamento, Renzi chiederà la fiducia rivolgendosi, in primis, proprio ai suoi alleati centristi. Ieri la road map è stata messa a punto dal presidente del consiglio, che oggi parteciperà anche alla riunione di Palazzo Madama, con i capigruppo di Senato (Luigi Zanda) e Camera (Ettore Rosato). «È arrivato il momento di chiudere. Subito», è l’input di Renzi, racconta “Libero”.
Addio alle adozioni gay, se sarà accordo Pd-Alfano sul ddl Cirinnà
Ma poiché al Senato sul punto più controverso del provvedimento, l’adozione del figlio del partner, i numeri non ci sono – «mancano 49 voti», ha fatto i conti Renzi – «se il M5S si tira indietro l’accordo va fatto con altri». Ossia con Area popolare, che però in cambio chiede lo stralcio della stepchild adoption. E così, salvo sorprese, sarà, visto che il Pd è già al lavoro su un maxiemendamento che, pur mantenendo inalterato l’impianto del ddl, cancelli parte dell’articolo 3 e l’intero articolo 5, che facevano riferimento alle adozioni.
Modifiche ai primi due articoli, con le quali sarebbero annacquati i riferimenti all’istituto del matrimonio.
Una linea sulla quale, obtorto collo, si è attestata pure Monica Cirinnà, relatrice della legge: «L’emendamento del governo può farci fare scacco matto». Domani le unioni civili tornano in Aula. Con la fiducia i numeri sarebbero dalla parte di Palazzo Chigi: a favore della legge si schiererebbe non solo Ap, ma anche la verdiniana Ala. Il ddl potrebbe incassare, nella migliore delle ipotesi, dai 180 ai 184 sì, raccogliendo pure qualche voto da Forza Italia e M5S. Da Montecitorio, Mara Carfagna spinge in questo senso: «Con lo stralcio della stepchild adoption sarò pronta a dare il mio voto favorevole». Renzi punta a far rientrare il dissenso della minoranza con la contemporanea presentazione, alla Camera, di una proposta di legge che riformi l’intera materia delle adozioni. «Continueremo la battaglia», assicura il senatore Andrea Marcucci. La soluzione escogitata da Palazzo Chigi fa infuriare la parte del centrodestra più vicina al Family day. «Sulle materie etiche si passa dalla libertà di coscienza alla fiducia. Un obbrobrio», attacca Gaetano Quagliariello, senatore di Idea.