Qualcuno aiuti la compagna Cirinnà: anche il M5S si schiera contro
Qualcuno aiuti la senatrice Monica Cirinnà. C’è un commesso? Per favore, un bicchiere d’acqua. Ma i commessi non sentono e lei esce dall’aula di Palazzo Madama barcollante, incerta sulle gambe, e bianca in viso, con uno sguardo che è un miscuglio di stupore e rabbia, delusione e paura. I colleglli di partito renziani le vanno incontro desolati e l’abbracciano, e la consolano, e le sussurrano con tenerezza infinita che ancora nulla è perduto, vedrai, c’è ancora spazio per una trattativa, non mollare, non molliamo. Poi si sente una voce nervosa, tremante: «I grillini si assumono una responsabilità pesantissima…». È il senatore Andrea Marcucci che cammina a capo chino, spettinato, la giacca Principe di Galles stropicciata sotto il peso del suo «supercanguro» stecchito, si legge su “Il Corriere della Sera”.
Il Pd era sicuro dell’appoggio totale del M5S al ddl Cirinnà
Il grillino Alberto Airola cammina avanti, si ferma di colpo, torna indietro. E saltella (anche dall’emiciclo, subito dopo il suo intervento, poco fa, è uscito quasi saltellando). Sgrana gli occhi. Sorride, ride, diventa improvvisamente cupo. «Siamo nelle vostre mani, mi ha detto il sottosegretario Ivan Scalfarotto: capito? Ma che frase è? Ma si fa così la politica?» (da Moncalieri, 45 anni: per lungo tempo ha fatto il cameraman, riprendeva i politici per i programmi Rai e Mediaset, e adesso è qui a spiegargli che certe cose non si pensano e, comunque, non si dicono). Continui. «La verità? Ci siamo parlati, nel gruppo del M5S, e abbiamo capito che il “supercanguro” ideato dal senatore Marcucci altro non è che un piccolo, meschino, volgare trucchetto incostituzionale…».
Giovanardi: «Perché il M5S s’è sfilato? Hanno capito che la legge agli italiani non piace».
Passa Gianmarco Centinaio, il capo dei senatori leghisti e dovreste vedere che aria eccitata, soddisfatta ha messo su. «Noi abbiamo ritirato 4.500 emendamenti… Perché il Pd non ha fatto altrettanto con il suo canguro?». Gli va dietro una giornalista televisiva. Altre domande, altre risposte tronfie. Un altro potente invece c’è, ma non parla: Denis Verdini, al comando delle truppe alate, avanza lievemente accigliato con il suo passo felpato, la criniera in perfetto ordine e sarebbe interessante sapere cosa frulli nella sua testa di ex generale berlusconiano, straordinario stratega di mille accordi e testimone oggi di un accordo saltato così, in questo modo. «Accordo saltato?»: questo è il senatore Carlo Giovanardi. «Volete sapere perché il M5S s’è sfilato? Hanno capito che la legge agli italiani non piace».