Il petrolio spinge le Borse europee. Milano questa volta è maglia rosa

12 Feb 2016 20:14 - di Redazione

Le Borse europee riprendono quota dopo le cadute dei giornis corsi. A spingere le Borse è il petrolio.  I listini europei sono trainati anche dalle ricoperture sul comparto bancario mentre il greggio riprende fiato (+3,5% sia Wti che Brent) sulle ipotesi di una disponibilità dell’Opec a valutare un taglio alla produzione. Londra chiude con +3,08, Parigi col 2,52, Francoforte col +2,45. Questa volta è Milano a  indossare la maglia rosa tra le Borse europee chiudendo col 4,7   nonostante il dato deludente sul pil italiano del quarto trimestre. Aiutano il rimbalzo dei bancari i conti di Commerzbank (+14%), grazie il ritorno all’utile, mentre a Milano vola Unicredit (+8,7%) e a Francoforte Deutsche Bank (+7,7%). Si riduce lo spread dei Paesi periferici nei confronti della Germania, con quello Btp-bund in calo a 174 punti e quello bonos-bund a 156.

Piazza Affari chiude la settimana  in positivo. Spread tra btp e bund in calo a 138,5 punti. A dare slancio al listino sono gli acquisti sui bancari con Unicredit che sale del 14,16% e si riporta a 3,29 euro. A seguire Bper (+11,51%) con l’ad Alessandro Vandelli che nell’ambito del risiko tra le popolari, ha precisato come con Creval e Popolare di Sondrio ci siano solo messaggi preliminari.

Diverso è invece lo scenario sul fronte delle Borse asiatiche. Si estende in Oriente  l’onda dei crolli borsistici, con Tokyo nel finale in calo del 4,84%, dopo la peggior settimana dal 2008, mentre resistono le apprensioni sulla capacità delle banche centrali di stimolare la crescita globale. Il ministro delle Finanze giapponese Taro Aso, segnala Bloomberg, ha assicurato che i regolatori reagiranno alla volatilità del mercato se necessario, dopo che l’aver portato i tassi in negativo non ha fermato l’ansia sul mercato. Pesanti soprattutto i bancari, con Nomura in calo del 9,2% a minimi dal 2012. Hong Kong ha perso l’1,01%. Seul viaggia in ribasso dell’1,41%. In Corea del Sud l’indice dei titoli a minor capitalizzazione è stato fermato per 20 minuti dopo un tonfi di oltre l’8%.

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