Pestaggio al casello: blitz dell’Arma in campo rom. Arrestati due nomadi

7 Feb 2016 11:29 - di Martino Della Costa

Un ingente spiegamento di forze che ha previsto anche l’azione dall’alto condotta con l’ausilio di un elicottero ha fatto scattare le manette dei carabinieri, artefici di blitz nel campo nomadi di Genova Bolzaneto concluso con un arresto e due indagati a piede libero per il violento pestaggio per motivi di viabilità avvenuto il 6 gennaio al casello autostradale di Genova Bolzaneto.

Blitz dei carabinieri: arrestati i nomadi del pestaggio al casello di Genova

I militari dell’Arma sono intervenuti con decine di uomini del battaglione Liguria e di reparti speciali arrivati dal Veneto. Dopo una rapida perlustrazione è stato arrestato un uomo ritenuto l’autore materiale dell’aggressione contro l’anziano, ricoverato in rianimazione per una frattura alla testa dopo una brutale aggressione avvenuta al casello autostradale ligure. Si tratta di Silvio Icardi, 21 anni, incensurato, cugino di Rolando Icardi, il primo sinti indagato pochi giorni dopo il fatto. I due sono accusati di lesioni gravi e violenza privata. Oltre al fermo – emesso dal Gip Massimo Cusatti su richiesta del magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarài carabinieri hanno denunciato due donne. Si tratta della mamma di Silvio e di una familiare di Rolando: devono rispondere di favoreggiamento perché per l’accusa hanno raccontato falsità per coprire gli indagati. E non solo: sembra ci sia anche un terzo uomo che rischia di essere indagato: la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.

La vicenda del pestaggio al casello autostradale ligure

La lite per viabilità avvenne alle 18,20 del 6 gennaio scorso  all’uscita del casello di Bolzaneto. Due auto di nomadi braccarono un’auto e costrinsero a fermare la vettura condotta da Rodrigo, genovese di 28 anni, poi aggredito da due, forse tre uomini ( gli inquirenti al lavoro sul caso stanno appunto appurando proprio in queste ore la posizione di un “terzo uomo”). Ad avere la peggio in quella circostanza fu il padre della fidanzata del ventottenne, Attilio, 63 anni, che, colpito al viso, cadde sull’asfalto e riportò una frattura alla testa. L’uomo fu ricoverato in terapia intensiva dove ricevette la visita del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Ora è fuori pericolo, ma deve essere monitorato con cadenze settimanali perché a cause della ferita rischia lesioni permanenti.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *