Giornata del Ricordo: l’Italia non deve dimenticare, le foibe una ferita ancora aperta
Le foibe tornano nel silenzio
Con deplorevole oblio, la Giornata del Ricordo del 10 febbraio dedicata alla foibe torna nelle fosse del silenzio e della rimozione. Eppure le foibe furono una dolorosa e incancellabile tragedia che coinvolse migliaia di italiani ed evoca l’esodo a cui furono costretti 350mila italiani.
Il genocidio delle foibe nacque da un triplice odio: in primis l’odio etnico verso gli italiani; poi l’odio ideologico verso il nazional-fascismo; infine l’odio di classe contro la borghesia italiana in Istria e Dalmazia. Il genocidio fu perpetrato dal comunismo slavo con la complicità del comunismo italiano e sovietico. La fondazione Alleanza Nazionale, e il suo comitato culturale, ripropongono il doveroso esercizio della memoria, nel solco della giornata del ricordo che fu promossa in Parlamento dai rappresentanti di Alleanza Nazionale. E ancora esortano le istituzioni, i media, le scuole e le università a non cancellare o sottacere quella cruciale ferita che continua a sanguinare settant’anni dopo, come una storia irrisolta e un’ingiustizia ancora aperta, non solo per coloro che direttamente la subirono.