Giornata del Ricordo: l’Italia non deve dimenticare, le foibe una ferita ancora aperta

10 Feb 2016 8:13 - di Marcello Veneziani

Le foibe tornano nel silenzio

Con deplorevole oblio, la Giornata del Ricordo del 10 febbraio dedicata alla foibe torna nelle fosse del silenzio e della rimozione. Eppure le foibe furono una dolorosa e incancellabile tragedia che coinvolse migliaia di italiani ed evoca l’esodo a cui furono costretti 350mila italiani.
Il genocidio delle foibe nacque da un triplice odio: in primis l’odio etnico verso gli italiani; poi l’odio ideologico verso il nazional-fascismo; infine l’odio di classe contro la borghesia italiana in Istria e Dalmazia. Il genocidio fu perpetrato dal comunismo slavo con la complicità del comunismo italiano e sovietico. La fondazione Alleanza Nazionale, e il suo comitato culturale, ripropongono il doveroso esercizio della memoria, nel solco della giornata del ricordo che fu promossa in Parlamento dai rappresentanti di Alleanza Nazionale. E ancora esortano le istituzioni, i media, le scuole e le università a non cancellare o sottacere quella cruciale ferita che continua a sanguinare settant’anni dopo, come una storia irrisolta e un’ingiustizia ancora aperta, non solo per coloro che direttamente la subirono.

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