Stepchild adoption per due madri Usa. La Consulta boccia il ricorso
Attesa da settimane, è arrivata a sentenza della Corte costituzionale sul caso di stepchild adoption per due donne americane sposate negli Usa e trasferitesi a Bologna che hanno chiesto al Tribunale il riconoscimento in Italia dell’adozione delle figlie.
La Consulta dice sì alla stepchild adoption
La Consulta ha dichiarato inammissibile il ricorso sulla legittimità costituzionale sollevato dal Tribunale per i minorenni di Bologna, che era stato chiamato a riconoscere in Italia la sentenza con cui, nel 2004, negli Stati Uniti, era stata disposta l’adozione per la coppia americana. A chiedere il parere della Corte costituzionale è stata l’Avvocatura che, esattamente un anno fa, ha sollecitato il rigetto del ricorso in quanto il tribunale di Bologna avrebbe trascurato la norma che prevede adozioni in casi particolari citando recenti pronunce della Corte di Cassazione e anche un precedente, sempre favorevole alla stepchild adoption, della stessa Consulta.
Via libera alle sentenza straniera
La Consulta, invece, ha ribaltato la questione posta dall’Avvocatura, spostandola su un lato squisitamente procedurale: «Il Tribunale di Bologna ha erroneamente trattato la decisione straniera come un’ipotesi di adozione da parte di cittadini italiani di un minore straniero (cosiddetta adozione internazionale), mentre si trattava del riconoscimento di una sentenza straniera, pronunciata tra stranieri», si legge nel comunicato. Questo il motivo essenziale per cui la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso sulla stepchild adoption.
La storia della coppia
Le due donne, Eleonora Beck e Liz Joffe, residenti da anni in Italia, si sono sposate all’estero e hanno chiesto al tribunale di Bologna, dove vivono, il riconoscimento della sentenza americana con cui il giudice dispone l’adozione della figlia biologica di una delle due nei confronti dell’altra. I due figli sono entrambi nati con fecondazione eterologa. La Procura di Bologna aveva dato un parere negativo, sottolineando come in Italia la legislazione vigente non consenta questo tipo di adozioni e non preveda il matrimonio tra persone dello stesso sesso.