Centrodestra alla ricerca dei nomi vincenti per le Amministrative
Non è che gli altri siano al giro di boa, ma Berlusconi, Salvini e Meloni stanno accumulando un maggiore ritardo nella tabella di marcia per le amministrative. Sono quelli che attendono. Ieri sera si sono visti dopo il derby Milan-Inter, ma non ci sono state decisioni significative. Attendono di vedere quali candidati scelgono gli awersari. In fondo, dicono nel centrodestra, ci sono ancora molti mesi prima che si voti per eleggere i sindaci d’Italia. «E di nomi – sostiene la portavoce azzurra Deborah Bergamini – ne circolano tanti nel centrodestra. È molto positivo che ci sia la disponibilità di personalità di grande spessore». Ma il tempo passa e le difficoltà di trovare un accordo aumentano.
Napoli è l’unica città dove non ci sono problemi con la candidatura di Gianni Lettieri.
Anche a Torino sembra che il nodo sia stato sciolto con la candidatura del forzista Osvaldo Napoli. In cambio la Lega vuole mettere in pista a Bologna Lucia Borgonzoni, capogruppo in consiglio comunale. Ogni settimana nel frullatore un nome nuovo. Qualche tassello c’è. A Grosseto il via libera ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente di Confagricoltura. A Pordenone dovrebbe essere un candidato civico vicino ai Fratelli d’Italia (Alessadro Ciriani). A Trieste si pensa al ritorno in pista dell’ex sindaco Roberto Dipiazza, 62 anni: verrebbe preferito al giovane Pierpaolo Roberti, segretario provinciale della Lega. La verità è che Fi e la Lega sono spaccati tra l’ala moderata e quella più radicale, si legge su “La Stampa”.
Centrodestra in alto mare, soprattutto in due città chiave come Roma e Milano.
Cosi a Roma ci sono i moderati come Antonio Tajani che non vogliono Meloni. Lo stesso Berlusconi non la considera. Così prima ha giocato la fiches sull’imprenditore Alfio Marchini, poi ha tirato fuori dal cilindro Guido Bertolaso. L’ex capo della Protezione civile è pronto, assicurando che i suoi problemi legati al processo per gli appalti del G8 sono quisquilie che verranno risolte prima del voto. Salvini storce il naso, la Meloni invece non si mette di traverso a Bertolaso (le leverebbe le castagne dal fuoco, rimanendo sulla scena nazionale: a Roma la corsa è ad alto rischio). Infine l’autocandidatura di Francesco Storace. Sono in molti, anche nel centrosinistra, a pensare che Marchini col centrodestra andrebbe al ballottaggio.