I Corazzieri mostrano i loro “tesori”: ora è possibile visitare la loro caserma
I Corazzieri mostrano i loro “tesori” al pubblico. Una centrale operativa di altissima professionalità e nuove tecnologie, ma anche uno scrigno di storia e tradizione: è la Caserma del Reggimento Corazzieri, dal 1870 la “casa” in cui vive e lavora la Guardia d’Onore e di sicurezza del Capo dello Stato (fino la 1946 il Re e, da quell’anno, il Presidente della Repubblica italiana), che a partire dal 27 aprile aprirà gratuitamente ogni sabato mattina le proprie porte al pubblico. L’iniziativa, come ha spiegato Giovanni Grasso, Consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione, «rientra nel programma di apertura delle strutture collegate al Quirinale con l’obiettivo di avvicinare le Istituzioni ai cittadini». E di certo, all’interno di questa imponente struttura intitolata al Maggiore Alessandro Negri di Sanfront (Comandante degli squadroni dei Carabinieri nella gloriosa battaglia di Pastrengo) e situata in Via XX Settembre accanto alla Chiesa di Santa Susanna, a pochi passi dal Quirinale, i cittadini grandi e piccini potranno soddisfare non poche curiosità.
Un corazziere deve saper fare tutto: “I nostri ragazzi hanno un profilo alto in tutti i sensi”, ha spiegato il Colonnello Alessandro Casarsa, Comandante del Reggimento Corazzieri, “devono saper stare immobili per ore e governare i cavalli, conoscere le arti marziali ed essere tiratori scelti, ottimi cavalieri e anche artificieri e antisabotatori”. E la visita serve proprio a scoprire il “backstage” delle tante attività, tradizionali e non, che rendono la caserma un mondo a sé, completamente autosufficiente. Gran parte del lavoro è legato ai cavalli, tra sellai, maniscalchi, addestratori e veterinari, tutti impegnati a rendere migliore la vita degli imponenti quadrupedi. Dalla selleria (con le bardature differenziate in base alle occasioni di uso, e le selle donate dai capi di Stato, come quella che Gheddafi regalò a Napolitano) al cortile interno (dove avvengono il lavaggio e la manutenzione delle selle, la pulizia dei cavalli con la doccia solarium), dalle scuderie fino al maneggio per le esercitazioni si capisce che in questi spazi i cavalli sono considerati non strumenti ma veri compagni di lavoro. Non manca poi la parte più tradizionale, come il salone delle moto storiche (in mostra 8 Moto Guzzi, anch’esse ovviamente extralarge), il corridoio delle corazze (con foto d’epoca, moschetti antichi e le immagini dei Presidenti) e quello degli stendardi presidenziali originali.