“La Zika è più pericolosa dell’Ebola”. Ma forse ci salverà il vecchio Ddt

31 Gen 2016 17:45 - di Monica Pucci

L’epidemia di virus Zika in America Latina ”potrebbe essere una minaccia più grande per la salute globale che l’epidemia di Ebola che ha ucciso più di 11.000 persone in Africa”. E’ quanto affermano alcuni esperti di Salute pubblica, riferisce The Guardian, in vista di una riunione d’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità che si terrà domani per decidere se la minaccia Zika – che è legata ad un allarmante aumento dei casi di deformazione del feto chiamato microcefalia – deve essere valutato a livello globale crisi sanitaria. Jeremy Farrar, capo del Wellcome Trust, una Fondazione britannica di ricerca biomedica, ha spiegato che “per molti versi lo scoppio Zika è peggiore l’epidemia di Ebola di 2014-15″. “La maggior parte dei vettori del virus sono asintomatica. È un’infezione silenzioso in un gruppo di persone altamente vulnerabili – donne incinte – che è associato con un risultato orribile per loro bambini “.

Come difendersi dalla Zika

C’è chi invoca il vecchio ma pericoloso DDT, chi indica l’utilizzo intelligente di zanzare geneticamente modificate: tutti a caccia di vecchie e nuove armi per fermare la zanzara che trasporta il virus Zika e anche la ben piùà pericolosa febbre emorragica della Dengue. ”Si sperimenta da tempo l’uso di zanzare geneticamente modificare, maschi sterili che competono con quelli fertili riducendo le nascite – spiega Giovanni Maga, responsabile del laboratorio di virologia molecolare del Cnr a Pavia – una sperimentazione già pensata per il controllo della malaria. Ma sono operazioni complesse e con esisti ancora incerti”. L’arrivo di queste zanzare OGM deve infatti avvenire nel momento in cui si avvia la riproduzione e non sono ancora certe le dinamiche si possono effettivamente verificare per poter ottenere il massimo del risultato, cioe’ una importante riduzione della popolazione di insetti. ”Certamente il controllo del vettore del virus è fondamentale – spiega Maga. per limitare la diffusione della malattia”. Fra i primi importanti successi della ricerca ci sono le zanzare Ogm di ultimissima generazione: resistenti al parassita della malaria, sono in grado di trasmettere questa immunità al 99,5% della progenie, bloccando di fatto l’infezione verso l’uomo. Un traguardo importante, tagliato dai ricercatori dell’Università della California a Irvine, grazie alla tecnica di ingegneria genetica Crispr, che permette di riscrivere e correggere il Dna in maniera ultra precisa.

Torna il vecchio spray chiamato DDt?

L’alternativa è l’uso dei insetticidi, compreso il vecchio DDT, adoperato per circa 50 anni, efficace (ha permesso di combattere la malaria in molte aree del mondo) ma anche altamente inquinante. ”La scelta di una sostanza come questa – ha aggiunto l’esperto – dovrebbe essere fatta all’interno di una valutazione molto forte del costo beneficio. Si potrebbe ad esempio giustificarne l’utilizzo per un periodo limitato, con l’obiettivo di controllare velocemente una situazione che rischia di uscire fuori controllo. Ma ne vale davvero la pena?”, si chiede. Dal punto di vista epidemiologico, osserva infatti, ”Zika non si configura come un virus estremamente pericoloso ed è ancora necessario accertare la relazione con la malformazione cerebrale dei feti”.

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