Vodafone sostiene Cameron: “La sua battaglia contro Bruxelles è giusta”
Le proposte di Cameron sono state trattate nell’Europa continentale come una “vincita” per il Regno Unito, e quindi se approvate, come una “perdita” per tutti gli altri Stati mèmbri. Ritengo che questo punto di vista sia fondamentalmente errato. Come CEO della società di comunicazioni leader in Europa – scrive Vittorio Colao su “la Repubblica” – con il maggior numero di clienti tra privati, imprese e pubblica amministrazione in tutto il continente, penso che tali proposte tuteleranno al meglio gli interessi di tutti gli Stati membri e dei loro cittadini.
David Cameron chiede riforme in quattro aree fondamentali.
I ‘business leader’ europei hanno sottolineato più volte come la futura prosperità della Ue sia a rischio senza riforme significative che incrementino la produttività, semplifichino la governance, riducano oneri regolamentari e assicurino la libera circolazione di beni e capitali nell’ambito di un mercato europeo veramente unico. Le imprese europee richiedono queste riforme da anni – con risultati purtroppo limitati – mentre i nostri concorrenti negli Stati Uniti e in Asia continuano a crescere più agilmente. Ci confrontiamo oggi con più di 200 autorità regolamentari diverse, molte delle quali interpretano in modo diverso – o in alcuni casi ignorano del tutto – ciò che dovrebbe essere una legislazione paneuropea coerente. Le norme che regolamentano l’assegnazione delle licenze per lo spettro radio, l’accesso alle reti in fibra ottica e i diritti di distribuzione dei contenuti per fare solo alcuni esempi – variano da uno Stato membro all’altro. Ovunque dobbiamo affrontare complessità e costi che drenano risorse, e sono un mancato investimento costruttivo per il futuro. Noi e le altre imprese europee non abbiamo certo bisogno di un’ulteriore frammentazione e incoerenza nelle norme nei diversi Paesi. E sarebbe assai arduo immaginare un vero mercato unico digitale europeo se il Regno Unito – uno dei principali architetti della rivoluzione online e uno dei maggiori mercati digitali – fosse declassato allo status di un partecipante passivo che naviga con norme stabilite da altri.
Il mercato unico digitale sarà cruciale per innumerevoli imprese europee
E non potrà certo funzionare senza parità di trattamento tra economie dell’eurozona e non. Il Regno Unito ha una lunga tradizione di apertura al mercato e alla concorrenza, con politiche lungimiranti pensate per stimolare la crescita. Tuttavia è chiaro che i giovani, non solo inglesi, sono oggi molto attratti dalla Gran Bretagna per le opportunità che offre in termini di occupazione e innovazione. Qualsiasi cosa stia facendo il Regno Unito, sta lavorando bene per dare prospettiva ad una nuova generazione di europei. Ecco perché la questione non è quella del prezzo che l’Europa dovrebbe pagare per trattenere il Regno Unito all’interno dell’Unione. È, invece, quella del costo che l’Europa dovrà sostenere se continuerà ad ignorare la sostanza delle richieste a favore di riforme, sollecitate più volte dalle imprese europee, da parte del leader di una delle economie e società di maggior successo in Europa.