Usa, repressa nel sangue la rivolta dei cowboy “patrioti” di destra

27 Gen 2016 10:33 - di Monica Pucci

La rivolta dei cowboy in Oregon andava avanti da settimane. E alla fine c’è scappata la sparatoria. E anche un morto. Arrestato il leader della protesta Ammon Bundy (nella foto), insieme a sei membri della milizia armata che dal 2 gennaio occupa il Malheur National Wildlife Refuge, un ufficio federale all’interno di una remota riserva naturale. Tutto è successo ad un posto di blocco della polizia, durante il quale sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco. Ora il timore è che la protesta possa degenerare.

Cowboy in protesta contro il governo

La protesta dei rancher contro il governo federale va avanti da tempo: dall’Oregon al Nevada accusano Washington di vietare gli allevatori di pascolare il proprio bestiame all’interno delle terre federali o di cacciare all’interno delle riserve naturali. Capo carismatico della rivolta è Clive Bundy, un allevatore del Nevada. In Oregon a guidare la protesta i suoi figli, che hanno fondato il gruppo chiamato Citizens for Constitutional Freedom, considerato vicino alla destra. Lo scontro a fuoco si è verificato lungo la Highway 395, una strada dell’area rurale dell’Oregon, a una cinquantina di chilometri a sud est di Burns, nella contea di Harney, nella quale Bundy e il suo gruppo di Cittadini per la libertà costituzionale si erano asserragliati.

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