Torna il Family Day: sarà una marcia su Roma per dire no ai matrimoni gay
Mentre in Parlamento la maggioranza si accapiglia sulla legge che dovrebbe dare il via alle unioni civili tra omosessuali e alla step child adoption, torna in campo il fronte che lotta per la difesa della famiglia tradizionale, con il lancio di una grande manifestazionale nazionale entro la fine del mese o nei primi giorni di febbraio. Il comitato “Difendiamo i nostri figli”è tra i promotori dell’evento per contrastare il ddl Cirinnà sulle unioni civili. «Sarà una marcia, si terrà a Roma, ma la data e il percorso sono ancora da definire», riferisce il portavoce del comitato, Massimo Gandolfini. Si tratta dello stesso comitato che organizzò a giugno 2015 il family day a Piazza S.Giovanni, a Roma. Questa volta si tratterebbe di una marcia nella quale verrebbe dato più spazio alla partecipazione ai canti, con meno interventi dal palco, nel luogo di dove si concluderà la manifestazione. Per quanto riguarda la data “non è stata fissata ma è molto probabile che si terrà il 30 gennaio”. Saranno coinvolti movimenti cattolici, di altre religioni, e tutte le associazioni che operano sul fronte della famiglia. Alla domanda se già ci siano contatti con la Cei, Gandolfini risponde: “No, non ancora, ma c’è una larghissima condivisione di vescovi sul tema. Abbiamo decine di contatti».
Anche le associazioni che si occupano di adozioni aderiscono
«Il pericolo più grande è quello di vedere negato il diritto di ogni bambino ad avere un vero papà e una vera mamma»: Marco Griffini, presidente di Aibi (associazione che si occupa di adozioni), interviene contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili e annuncia che le famiglie adottive e affidatarie saranno in pazza al fianco dei comitati in difesa della famiglie in occasione del Family Day che si svolgerà a Roma tra fine gennaio e inizio febbraio. Il ddl Cirinnà, infatti – argomenta Griffini – prevede l’introduzione della stepchild adoption, che comporterebbe la possibilità per un componente di una coppia, anche omosessuale, di adottare il figlio del partner. «Sarebbe il via libera all’adozione gay e al ricorso sempre più diffuso alla disumana pratica dell’utero in affitto. Tutte cose che trasformerebbero il corpo delle donne e gli stessi bambini sempre più in una merce, dimenticando che il diritto di avere un figlio a ogni costo non esiste, mentre esiste, ed è sacrosanto, il diritto di ogni minore ad avere un papà e una mamma». Secondo i presidente di Aibi l’eventuale approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili verrebbe incontro alle necessità di un numero molto limitato di persone. Mentre ben poco si fa, a livello politico e legislativo, per sostenere la famiglia.