Succede in Francia: tagli di 13.200 euro ogni tre mesi ai senatori assenteisti
Paese che vai, parlamento che trovi. Eravamo convinti che la “casta” abitasse solo in Italia, che solo lungo il parallelo Montecitorio-Palazzo Madama si dispiegasse l’asse del privilegio intollerabile: vitalizi, bonus viaggi, cure mediche, emolumenti da favole a fronte di prestazioni assai scarse, performance alquanto discutibili e chi più ne, più ne metta. Ma è clamorosamente sbagliato. I parlamentari fancazzisti non sono solo i nostri ma abbondano anche altrove, dove la storia delle istituzioni rappresentative è più longeva che da noi.
L’annuncio dato dal presidente Larcher
E di queste ore la notizia che il Senato francese ha deciso di passare alle maniere forti per punire i parlamentari scansafatiche. Il presidente del Senato, Gérard Larcher, ha infatti da poco annunciato che a quattordici membri della Camera alta di Parigi verranno sottratti ben 2.100 euro cadauno per assenteismo nel corso dell’ultimo trimestre del 2015. Questa comminata da Larcher rappresenta la prima applicazione delle nuove regole adottate lo scorso ottobre per combattere il fenomeno dell’assenteismo parlamentare.
La socialista Tasca: «Troppi i parlamentari assenteisti»
Secondo queste nuove regole adottate, un membro del Senato può perdere fino a 4.400 euro al mese, equivalenti a 13.200 euro a trimestre. In Francia alcuni parlamentari vengono regolarmente accusati di assenteismo. La senatrice socialista, Catherine Tasca, ha addirittura denunciato quella che considera «quasi un’abitudine di impiego fittizio». Quasi a voler dire agli indignati “cugini” italiani: «E voi vi lamentate dei vostri…».