Sms hard a minorenne: è bufera sul deputato Labour, paladino anti-pedofili

4 Gen 2016 13:20 - di Ginevra Sorrentino

Simon Danczuk è divenuto celebre come portabandiera dell’integrità morale applicata all’impegno parlamentare. Come paladino in prima linea – e da tempo – nella meritoria battaglia per far luce sulle innumerevoli denunce di pedofilia a carico di vip e potenti, insabbiate per decenni dall’establishment in Gran Bretagna. Come simbolo – integerrimo? – della devozione politica e dell’ambizione carrieristica che mai avrebbe potuto – e dovuto – deviare da un cammino retto e prescindere dall’immagine dura e pura di deputato laburista della corrente blairiana, divenuto negli ultimi mesi uno dei simboli della “fronda moderata” contro la svolta a sinistra del nuovo leader anti-austerity del partito, Jeremy Corbyn. E invece…

Sms hard a diciassettenne: è bufera sul deputato Labour

Invece: contrordine compagni, tutta facciata. E affonda nella vergogna la carriera politica di Simon Danczuk, inciampato egli stesso – la legge dantesca del contrappasso? – in uno scandalo sessuale: colpa di alcuni sms fin troppo espliciti mandati a una “ammiratrice” appena diciassettenne, e da questa ceduti poi senza indugi al Sun di Rupert Murdoch. Beccato con le mani nella marmellata, Simon Danczuk è stato sospeso dal Labour in attesa dei risultati di un’inchiesta interna. E a poco sono valse le giustificazioni abbozzate in zona Cesarini dal parlamentare che ha ammesso d’aver sbagliato, definendo i messaggi incriminati «uno dei punti più bassi» della sua vita. Delitto e castigo, dunque? Neanche per sogno: Danczuk, infatti, ha sì ammesso le proprie colpe, salvo però poi evitare di dimettersi dalla Camera dei Comuni, cercando – oltre il danno, la beffa – anche di minimizzare la portata dell’accaduto.

E la ex moglie fornisce altro materiale alla stampa…

Tuttavia la stampa è arrivata dove spesso né le commissini interne, né la propria coscienza puntano a spingersi, cavalcando la vicenda da giorni. E così l’offensiva mediatica rivela aspetti fin qui inediti che né vizi privati confessati, né pubbliche virtù fin qui millantate, hanno dato adito di poter anche solo sospettare. In particolare, i dettagli salienti – e decisamente rivelatori – sono quelli pubblicati dai giornali d’orientamento conservatore che – tra le altre cose – raccolgono a titoli cubitali gli sfoghi dell’ex moglie di Danczuk e della compagna che lo ha lasciato sull’onda di questo scandalo. La prima, peraltro, ha raccontato al Mail on Sunday di sms sconci e di «molestie» ricevuti anche da lei durante il matrimonio, non tralasciando di infierire ulteriormente sull’ex consorte descrivendolo come un consumatore abituale di marijuana. Battendo «l’ultimo chiodo – sentenzia il tabloid stesso – sulla bara della carriera» del deputato che avrebbe voluto guidare la rivolta dei laburisti anti-Corbyn, e che è stato messo all’angolo… dagli sms.

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