Scuola, Fabio Rampelli: «No ai concorsi truffa»

19 Gen 2016 19:09 - di Redazione

«Il governo Renzi e il suo ministro Giannini si trovano sfiduciati dai deputati del Pd. O, altra versione, il gruppo del Partito Democratico è delegittimato da Renzi e dal ministro Giannini. In entrambi i casi, la confusione regna sovrana su uno dei settori strategici dell’Italia: la scuola, con i suoi formatori e le famiglie e con i loro figli». È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli che annuncia un incontro con il ministro Giannini per parlare della scuola pubblica e dell’ipotesi concorso le cui modalità sono state annunciate nei giorni scorsi. «FdI-An cercherà di rappresentare al ministro Giannini tutte le perplessità sull’ipotesi di concorso aperto a tutti – aggiunge -. Preferiamo, che venga valorizzato il merito di chi ha già lavorato nelle scuole e ha ottenuto la fiducia delle famiglie a chi, fresco di laurea non è mai stato in classe. Il concorso è uno sperpero di denaro pubblico gestito da società chiacchierate utile soltanto per sistemare i precari che le università non sono in grado di assorbire». «Ci spieghino perché secondo i criteri del concorso il servizio già prestato venga valutato con 0.5 punti mentre il dottorato di ricerca vale 5… – dice ancora Rampelli -. Perché chi ha già insegnato debba fare prove di due ore e mezza rispondendo a 8 quesiti in italiano, in costituzione e cittadinanza, e in inglese… Perché docenti d’italiano, che già insegnano, si troveranno costretti a tradurre dal latino all’italiano Virgilio per poi tradurlo in inglese se devono insegnare come scrivere e leggere in italiano…». «Se dovessero essere confermati questi criteri, ovvero un concorso aperto a tutti – precisa sempre Rampelli – si tratterebbe di un ennesimo schiaffone a chi ha già tutti i titoli per poter essere stabilizzato e solo a causa delle inadempienze dello Stato si trova a operare in regime di precarietà. Non ci stancheremo di suggerire la strada del concorso per titoli: abbiamo già precari abilitati selezionati dallo Stato e preparati, i veri destinatari della infrazione europea ingiustamente esclusi dal piano assunzionale della pseudo riforma Renzi». «Chiediamo almeno – conclude Rampelli – il rispetto degli impegni presi dall’Esecutivo sull’ordine del giorno di Fratelli d’Italia, con cui si chiedeva un concorso per titoli e la riapertura delle Gae, graduatoria a esaurimento, con l’immissione in ruolo di tutti gli abilitati di Stato»

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