Scandalo pedofilia: coperte tre volte le accuse al lord laburista amico di Blair
Non una ma ben tre volte le autorità britanniche insabbiarono possibili azioni penali nei confronti dell’influente Lord Greville Janner, notabile laburista di lungo corso, nonostante le credibili accuse di pedofilia nei suoi confronti. L’uomo politico laburista, scomparso lo scorso dicembre e alla fine scampato al processo anche perché malato di Alzheimer, le ha sempre respinte. Ma da una inchiesta indipendente resa nota dai media britannici emergono le «occasioni mancate», nel 1991 (premier Margaret Thatcher), 2002 (premier Tony Blair) e 2007 (premier Gordon Brown), in cui Janner – quando godeva ancora di buona salute – avrebbe dovuto rispondere in tribunale di quello che varie vittime denunciavano. In tutto si parla di 22 capi d’accusa per abusi perpetrati nei confronti di giovani minorenni fra gli anni Sessanta e Ottanta. Una delle coperture più clamorose riguarda il caso di un 14enne abusato sessualmente dal lord laburista.
Le accuse di pedofilia coperte per tre volte
Janner, parlamentare per oltre 40 anni, prima alla Camera dei Comuni, poi in quella dei Lord, è stata a lungo una figura di spicco del Labour, oltre che della comunità ebraica come presidente del Board of Deputies of British Jews e vicepresidente del Congresso Ebraico Mondiale. Nell’inchiesta vengono criticate la polizia e la procura inglese, che non avrebbero agito contro di lui malgrado le denunce ripetute e la «realistica prospettiva» di arrivare ad una condanna. Il suo caso rientra nel vasto scandalo sui casi di pedofilia in Gran Bretagna in cui sono emersi nomi di vip, coperti per decenni da favoritismi giudiziari e omertà, nel mondo dello spettacolo, dell’alta burocrazia e della politica.