Rai, dopo la bestemmia in diretta i renziani vogliono la poltrona di Leone
Dopo il doppio scivolone dell’ultimo dell’anno (la fatidica mezzanotte anticipata di un minuto e la bestemmia via sms passata come un normale augurio nel sottopancia dell’Anno che verrà), più che ad un’azienda la Rai somiglia a un campo di battaglia. A rischiare di più è Giancarlo Leone, il direttore di RaiUno messo sul banco degli imputati anche dall’Osservatore Romano («Rai fuori controllo, con l’alibi dello share»). Un accusatore a dir poco imbarazzante per un cattolico come Leone. Che ora rischia seriamente di vedersi sottratta la poltrona più importante nel consueto valzer di nomine cui metterà mano il cda di febbraio. Se ne saprà qualcosa di più già il prossimo 13 gennaio quando sempre il cda procederà alle modifiche dello statuto aziendale.
Freccero: «Su RaiUno scontro tra Vaticano e premier»
Ma le tensioni più palpabili si registrano proprio in seno al consiglio di amministrazione di Viale Mazzini. E se Rita Borioni, quota Pd, annuncia il suo “no” ai repulisti limitandosi a proporre l’abolizione degli sms in diretta («roba da radio private»), a dare fuoco alle polveri pensa Carlo Freccero, uno che la Rai la conosce nelle sue pieghe più remote e che oggi l’amministra su indicazione dei Cinquestelle. Per lui, la storiaccia della bestemmia in diretta darà il pretesto agli «ultras renziani» per dare la scalata a RaiUno. «La verità – spiega – è che questo incidente ha creato l’occasione per scoperchiare ciò che covava sotto la polvere in Rai: una grossa guerra di potere per posti e poltrone». La patata bollente è ora nelle mani del dg Antonio Campo Dall’Orto. Freccero lo vede a un bivio: «Vuole essere un direttore generale modernizzatore, che adegua la Rai alla complessità mediologica della contemporaneità, o è solo un poveretto che lottizzerà, perché è giovane?». Tra i “cospiratori” l’ex-direttore di RaiDue piazza anche la Chiesa «che ha sempre avuto Raiuno, nel senso di una “egemonia” culturale e di influenza cattolica» e che ora teme di perderla a favore del premier o di uno non cattolico. «E allora ecco che il Vaticano si scatena», conclude Freccero.
Il destino di Leone sarà deciso nel cda di febbraio
Sarà anche un caso, ma è un fatto che mentre Freccero disegnava il fosco scenario, in un’altra intervista, sempre alla Stampa, l’uomo di Renzi nella commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ne confermava l’impianto. Prima attaccando RaiUno («sarebbero servite scuse immediate, inequivocabili, trasparente») poi facendo sentire tutto il peso del Pd su Campo Dall’Orto («hai tutti i poteri per far bene, hai l’appoggio politico. Quindi se ce la fa, gli diremo bravo, se non ce la fa, avrà fallito»).