Naufragio di migranti tra Grecia e Turchia: 39 le vittime, molti i bambini

30 Gen 2016 12:14 - di Giulia Melodia

Un altro naufragio di migranti trasforma le acque tra Turchia e la Grecia in uno sconfinato cimitero d’acqua: stavolta il dramma si è consumato in direzione dell’isola di Lesbos, in cui (secondo stime diffuse dai media turchi al momento della pubblicazione) hanno perso la vita 39 migranti, tra cui 5 bambini, che viaggiavano a bordo di un’imbarcazione che puntava verso l’approdo ellenico. Non solo: in base a quanto riportato in particolare dall’agenzia turca Anadolu, la guardia costiera avrebbe salvato in mare altri 75 immigrati, provenienti da Siria, Afghanistan e Birmania, vicino alla località turistica di Ayvacik.

Naufragio di migranti al largo della Turchia

Media locali e internazionali riferiscono i particolari di quest’ultima tragedia della migrazione, particolari che ripropongono il dramma di altri profughi come loro, vittime delle intemperie e della brutalità di scafisti e trafficanti di vite umane. E allora, ancora una volta, su quest’ultimo barcone in viaggio che si è rovesciato si trovavano decine e decine di profughi provenienti da Siria, Afghanistan e Myanmar. L’imbarcazione si è capovolta al largo della costa di Bademli, a ovest della Turchia, subito dopo essere partita dal distretto di Canakkale. La guardia costiera è riuscita a salvare molte persone, ma per le 33 vittime fin qui accertate non c’è stato nulla da fare. E questa è solo l’ultima, l’ennesima strage di migranti nel mar Egeo, dopo che due giorni fa, 24 persone, tra cui 10 bambini, sono morte annegate al largo della costa greca di Samos dopo che il mezzo sul quale viaggiavano si è rovesciato a breve distanza dalla partenza da un porto turco. Con esattezza: l’imbarcazione avrebbe «colpito le rocce poco dopo essere salpato e purtroppo è affondato. Crediamo che ci siano altri corpi intrappolati nella barca», ha detto il vicegovernatore di Canakkale, Saim Eskioglu. Finora le persone soccorse sono 75, mentre 33 i corpi recuperati fino a questo momento.

E a Taranto sbarcano 411 naufraghi e 6 salme

E intanto la Nave Aliseo è approdata al molo San Cataldo del porto mercantile di Taranto per far sbarcare 411 migranti salvati nelle ultime ore nel Mar Mediterraneo e le 6 salme recuperate durante le operazioni di soccorso. Come previsto dalla macchina dell’accoglienza che segue le operazioni di sbarco, anche stavolta i naufraghi sono stati visitati nel presidio medico allestito dal 118 e rifocillati con i viveri e i beni di prima necessità messi a disposizione dal Comune. La maggior parte dei migranti lascerà subito il capoluogo ionico per raggiungere con i bus altre località. Al momento del salvataggio i profughi si trovavano a bordo di tre gommoni andati alla deriva al largo delle coste libiche. E non è ancora tutto: nella notte tra venerdì e sabato la Guardia costiera ha soccorso altri 216 migranti che erano a bordo di due gommoni alla deriva nel Canale di Sicilia: in particolare, 121 persone sono state tratte in salvo dalla nave Dattilo e 95 dalla nave Fiorillo. La richiesta di aiuto era giunta, attraverso telefoni satellitari alla centrale operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che ha coordinato le operazioni di soccorso. Tra i migranti tratti in salvo, tutti di origine sub sahariana, anche una donna in stato di gravidanza.

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