Moderati divisi dal “family day”. Scola: “cattolicesimo politico è finito”

29 Gen 2016 8:31 - di Redazione

Dice Giuseppe Fioroni, ragione democristiana mai rinnegata: «Sarò in piazza per difendere i valori, come feci già nel Family day del 2007». Alla vigilia del Family day è proprio il piddino Fioroni a parlare come uno dei capi di quell’«intergruppo parlamentare della famiglia» che va in piazza domani ed impensierisce Renzi molto di più di un documento a lui contrario redatto nelle stanze del Nazareno. Sarà pur vero che Beppe Fioroni, come altri parlamentari cattolici, compì la stessa mossa del 2007, ma sa bene che domani sarà tutta un’altra storia: in gioco, «al di là dei vescovi», c’è la difesa di valori antropologici ma c’è anche un mascherato attacco politico alla presunta pretesa di Renzi di far «ingoiare» una legge con profili «inaccettabili», come vengono definiti dal mondo cattolico.

Ci saranno anche parlamentari del Pd al family day.

Ma è anche tutta un’altro contesto: e non solo perche in Vaticano c’è Papa Francesco e non Papa Ratzinger, ai vertici della Cei siede il duo «dialettico» Bagnasco-Galantino e non il «presidente politico» cardinale Ruini, a palazzo Chigi c’è un cattolico «mobile» come Renzi e non un «cattolico adulto» come Romani Prodi che tentò la strada dei Dico sulle unioni civili. E che, per finire con la diversità dei tempi, Berlusconi da leader di un centrodestra che non c’è più, non andrà al Circo Massimo come, invece, fece nel 2007 dichiarandosi perfino alfiere della libertà dei cattolici. Sono bastate le parole di Papa Francesco («non confondiamo il matrimonio con le unioni civili») per rafforzare la rete dei movimenti cattolici promotori del Family Day pur tra distinguo di CI, Adi e Focolarini. E poi «costringere» la Cei e il Vaticano a messaggi meno dosati da diplomazia politica per una legge fortemente voluta dal presidente del Consiglio, sempre molto attento ai movimenti di piazza ma anche agli spread dei sondaggi.

Slitta a martedì l’inizio del dibattito in aula sul testo Cirinnà

Gli uomini di Renzi – si legge su “il Mattino” – avrebbero anche fatto i conti sulla pattuglia deU’eintergruppo parlamentare della famiglia»; si tratterebbe di oltre 140 parlamentari tra quelli di Area Popolare, i forzisti, i cattolici dem del Pd, i leghisti ed i rappresentanti di Fratelli d’Italia. C’è un disegno politico? È esplicito nelle parole di Gaetano Quagliariello quando rimprovera al suo ex amico di partito, Angelino Alfano, di «non andare in piazza a difendere i principi» per salvare il suo ruolo di governo. Doppiezza, dice Quagliariello. Tenuto conto, dicono i promotori del Family Day, che un ministro come Galletti sarà presente al Circo Massimo senza alcun sdoppiamento della funzione. Intanto, proprio ieri sera il cardinale di Milano Angelo Scola ha spiegato che il «cattolicesimo politico è finito e non è detto che sia un male».

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