A Milano un’altra seduta nerissima: banche a picco, il governo che fa?
Un’altra giornata nera, nerissima per Piazza Affari, che affonda sotto i colpi delle banche: a fine giornata lascia sul parterre il 4,8% e scende sotto quota 18mila punti, sui minimi dal dicembre 2013. Ma in Europa il terremoto prosegue su tutte le piazze finanziarie, che bruciano 233 miliardi di capitalizzazione, trascinando giù anche Wall Street. Solo nel 2008 (quando perse l’8% lasciato a ottobre del 2008) o in quel famigerato 11 settembre del 2001 (quando perse il -7,57%) Milano aveva fatto peggio. In particolare l’indice delle blue chips milanesi non perdeva tanto dal 5 gennaio del 2015 (-4,92%). Da inizio anno l’indice milanese è sotto del 16,11% e si è quindi mangiato il rialzo dell’intero 2015 (+13%). L’intero paniere dei grandi titoli ha chiuso in rosso, con Mps (-22,2%) fanalino di coda, Carige (-17,79%), preceduta da Banco Popolare (-10,88%) e Saipem (-10,44%). A parte Italcementi (-0,49%), nessun titolo ha perso meno dell’1%, solo Tod’s (-1,83%) ed Stm (-1,17%) invece hanno ceduto meno di due punti percentuali. Le Borse europee hanno invece perso 233 miliardi di euro. È il saldo odierno dell’intera seduta, caratterizzata da forti cali nel settore petrolifero (indice Stoxx -5,14%), con il greggio sprofondato a 26,89 dollari a New York, dei metalli (-5,17%), con tutte le quotazioni in calo ad eccezione di oro e argento, e delle banche (-4,28%). Per il ministro dell’Economia Padoan non c’è da temere: «Il sistema bancario è solido». Se lo dice lui…