In fuga dalla polizia, tre stranieri uccisero un giovane: sentenza a sorpresa
Rocambolesca fuga di tre stranieri a Milano, uno scontro, una giovane italiano travolto, il dramma di una famiglia. Era stato condannato in appello a 16 anni di carcere per omicidio volontario, Stefan Postu, il moldavo accusato di essere stato con due connazionali a bordo di un’auto che nel 2009 durante un inseguimento si schiantò contro un’altra macchina provocando la morte di un ventiduenne. Ora è stato assolto «per non aver commesso il fatto» nel procedimento di secondo grado “bis”.
Gli stranieri avevano rubarono un’auto e poi…
I tre stranieri, come detto tutti moldavi, il 25 ottobre del 2009, a Milano, mentre viaggiavano su un’auto rubata e stavano scappando dalla polizia che li inseguiva si erano schiantati, all’angolo tra via Mondovì e via De La Salle, contro un’altra auto, provocando la morte di un giovane, Francesco D’Addato, e ferendo altri due passeggeri. Il giovane moldavo che era al volante è già stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per omicidio volontario, mentre l’altro ragazzo, all’epoca minorenne, che era sull’auto rubata è stato prosciolto dai giudici minorili nei mesi scorsi. Postu, invece, difeso dal legale Robert Ranieli, in primo grado era stato condannato a 8 anni per omicidio colposo e poi a 16 anni per omicidio volontario in appello. In seguito, la Cassazione ha annullato con rinvio la condanna e nel processo d’appello “bis” la Corte, presieduta da Guido Piffer, ha assolto l’imputato dall’accusa di omicidio volontario. Come ha spiegato il suo legale, i giudici avrebbero tenuto conto del fatto che l’uomo era sì a bordo dell’auto, ma non alla guida.