Immigrati in protesta: la sede è isolata. Non possono fare lo struscio in centro

8 Gen 2016 15:04 - di Bianca Conte

Ancora un corteo di migranti in protesta. Ancora recriminazioni e rivendicazioni. Dopo le manifestazioni dell’estate scorsa che hanno imperversato a fasi, da luglio a settembre, per tutto il Bel Paese, dalla Val Brembana a Lampedusa, stavolta tocca alla Sardegna ospitare il “malcontento” degli stranieri accolti e relative contestazioni. Un boccone sempre più indigesto da mandare giù, specie in considerazione dello scempio di Colonia appena perpetrato da stranieri richiedenti asilo, in sfregio a tutto…

Immigrati protestano in Sardegna

E allora, hanno lasciato all’alba la struttura di Narcao, nel Sulcis, dove sono ospitati, e hanno raggiunto Cagliari a piedi i 46 migranti trasferiti in un ex hotel gestito dall’associazione Diomira. I profughi sono partiti intorno alle 4: meta finale l’ufficio stranieri della Questura, in via Venturi a Cagliari. Lungo viale Marconi automobilisti e residenti hanno notato gli immigrati camminare in massa sul ciglio della strada e hanno chiamato la Polizia. Nel frattempo, il corteo ha raggiunto l’ufficio immigrazione e una delegazione è rimasta in attesa di poter parlare con i funzionari. E i motivi della protesta? Più o meno sempre i soliti: a dir poco pretenziosi e pretestuosi.

Vorrebbero il trattamento da hotel a 5 stelle?

E infatti, ancora una volta, dopo gli slogan di Bresso (nel Milanese) urlati contro presunte lentezze e ritardi delle pratiche di richiesta d’asilo. Dopo l’sos lanciato per  una maggiore assistenza sanitaria da nord a sud del Bel Paese; dopo le rivendicazioni inscenate in varie città di “adeguati” compensi mensili riportate, tra gli altri, da Affari Italiani e  Imola oggi nel luglio scorso, ora gli immigrati accolti in Italia e ospitati nelle varie strutture tornano a criticare l’accoglienza riservata loro e a pretendere un’ospitalità da hotel a 5 stelle. Gli stranieri che risiedono nelle strutture sarde sostengono allora di non avere nella sede di Narcao una sufficiente assistenza sanitaria e, denunciano, contestualmente, carenze e lungaggini nel dotare con regolarità gli ospiti di indumenti. Chiedendo inoltre la fornitura d’acqua in bottigliette perchè, dicono, bere quella del rubinetto provocherebbe, a detta loro, fastidiosi mal di pancia. E, infine, secondo quanto si è fin qui appreso, tra le ragioni della protesta ci sarebbe anche l’isolamento della struttura ospitante, dalla quale gli immigrati chiedono di essere trasferiti perché… troppo decentrata. Difficile, insomma, da quella sede – e con il cambio d’abito non adeguato di cui abbiamo detto poco sopra – poter andare a fare lo struscio in centro? Forse: del caso, comunque, è stata investita la Prefettura.

 

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