La Fiamma tricolore riappare. A Roma, a Napoli e a Milano: “Noi Ci Siamo”

23 Gen 2016 13:33 - di Redazione

Una Fiamma tricolore su fondo bianco. E un perentorio: “Noi Ci Siamo“. Si presenta così il Movimento sociale italiano. In una Roma infreddolita dall’improvviso inverno, la Fiamma tricolore, fa da qualche giorno bella mostra di se in centro e in periferia. A rimetterla in circolo ci hanno pensato Francesco Proietti Cosimi, ex parlamentare di Alleanza Nazionale ed ex segretario particolare di Gianfranco Fini, ed un gruppo di giovani militanti di destra che fanno base da sempre alla storica sezione missina di via Ottaviano. Quella per intenderci dinnanzi alla quale fu assassinato, il 28 febbraio del 1975, lo studente Mikis Mantakas. “Ci prepariamo ad affrontare la prossima scadenza delle amministrative” spiega Proietti Cosimi presentando le prime iniziative dei ri-nato Movimento. Con un progetto preciso e ambizioso: quello di riaggregare un mondo finito in ordine sparso nei rivoli più diversi. “Sono convinto – aggiunge Proietti Cosimi – che per avere un centrodestra vincente bisogna dapprima rifare la destra, che al momento non c’è o è frazionata. Noi vogliamo ricompattare sotto il simbolo della Fiamma tricolore che è, da sempre, quello della destra italiana di Giorgio Almirante, tutti coloro che ancora ci credono. Tutti quelli che hanno voglia di spendersi”. Per questo motivo, Proietti Cosimi e Alfredo Iorio, leader del Trifoglio e responsabile della sezione di Ottaviano, hanno unito le forze e lanciato un appello a tutti coloro che vogliono ancora impegnarsi. Fin dalle prossime elezioni amministrative dove, assicurano entrambi “il simbolo della Fiamma tricolore ci sarà a Roma, a Napoli e a Milano“. Pronte le prime iniziative sul territorio, contro la deriva gender e l’attacco alla famiglia tradizionale e per le primarie di tutto il centrodestra per la scelta dei candidati sindaci. La Fiamma tricolore scalda i motori. E su Roma, pur non sbilanciandosi, Proietti Cosimi e Iorio guardano “con interesse e attenzione a Francesco Storace“.

 

 

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