Contro il DDL Cirinnà già pronto un referendum per difendere la famiglia
La famiglia resta, a oggi, l’asse portante dell’organizzazione sociale per quasi tutte k popolazioni del mondo. Questo accade nonostante la graduale maturazione delle nostre comunità locali verso l’assetto delle grandi società cosmopolite, meno interessate a ribadire l’importanza della famiglia nello sviluppo di una società efficiente. La famiglia riveste grande importanza anche da un punto di vista economico: oltre che grande ammortizzatore sociale nei momenti di crisi, è anche un motore in grado di rivitalizzare i consumi e far ripartire l’economia. Possiamo dire che fare famiglia e avere figli non è solo un passo che contribuisce al nostro futuro, ma è anche uno strumento che contribuisce allo sviluppo collettivo. Sono tanti i politici che abbiamo visto sfilare durante le varie edizioni del Family Day, ma quali azioni concrete vengono attuate una volta che l’evento giunge a conclusione?
La famiglia è uno strumento che contribuisce allo sviluppo collettivo
Se è vero che da un lato i trasferimenti statali diminuiscono costantemente, dal l’altro la politica è chiamata a sostenere le famiglie con un sistema di welfare che protegga le mamme e i papa. Bisogna costruire politiche per la famiglia, intesa come nucleo originario e come sede naturale della procreazione, e non solo per i singoli individui. E’ necessario intervenire per sostenere le situazioni più difficoltose, quali i nuclei monogenitoriali e soprattutto chi sceglie di avere tanti bambini, attraverso l’introduzione del quoziente familiare nella tassazione locale e nazionale.
Serve quoziente familiare nella tassazione locale e nazionale
Promuovere la famiglia naturale e sostenerla come nucleo significa avere l’ardire di sostenere un valore: quello dell’unione di due persone, che nonostante le difficoltà portano avanti un progetto e si battono per costruire il futuro collettivo. Il relativismo che domina il nostro paese è anche frutto della mancanza di consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte, mentre con una famiglia e dei valori alle spalle si possono superare tutti gli ostacoli. Nicolo Mardegan II principio è che lo stato deve tutelare la famiglia, non deve tutelare l’amore, ma affermato questo principio tocca ancora augurarsi che il ddl Cirinnà faccia una brutta fine per una ragione su tutte: il matrimonio tra persone dello stesso sesso non lo introduci a colpi di cavilli ma lo introduci con una battaglia limpida, a viso aperto. Vogliamo il referendum, si legge su “Il Foglio”.