Colonia, gli algerini arrestati: violenze e stupri per “divertirci”
Sono tre giovani algerini i primi arrestati dalla polizia tedesca per le violenze e gli abusi sessuali della notte di Capodanno a Colonia. La magistratura della cittadina ha confermato la notizia dell’arresto per violenza sessuale a una donna di un algerino di 26 anni proveniente dal campo profughi di Kerpen insieme a un connazionale accusato “solo” di furto.
Colonia, i primi arresti
Arrestati tre algeriniIl Corriere del Ticino (che ha pubblicato in esclusiva le immagini di altri tre algerini finiti in manette negli scorsi giorni) ha ricostruito le prime notizie sugli arresti degli assalitori ubriachi, il cui futuro è nelle mani della Procura di Colonia, diretta da Ulrich Bremer. I tre algerini avrebbero subito collaborato con la polizia e ammesso le violenze commesse (stupri e furti di telefonini e borsette). I fermi (oltre una quarantina) già effettuati a Colonia (è stata anche offerta una ricompensa di 10 mila euro a chiunque contribuisca ad assicurare alla giustizia altri aggressori) sono scattati grazie a una miriade di testimonianze dirette (delle vittime e di comuni cittadini) e in seguito «allo scrupoloso monitoraggio» di materiale probatorio specifico da parte del Bundeskriminalamt (l’Ufficio federale della polizia criminale).
La pista nord-africana
Gli arresti confermano la pista della polizia che, seppur con imbarazzante ritardo, aveva individuato i responsabili dei fatti di Colonia tra i profughi di origine nordafricana e araba.Un tabù in un Paese dove, come affermato dagli agenti in forma non ufficiale, gli aggressori (i rifugiati) sarebbero più protetti delle vittime. Per ora, dagli ambienti vicini agli inquirenti, trapela che i tre arrestati – come è stato il caso con numerosi altri nordafricani (circa mille quelli, come si ricorderà, in piazza a Colonia nella notte di Capodanno) – avrebbero agito dopo aver consumato parecchio alcol. Altro elemento accertato, inoltre, è che i giovani finiti in manette avevano tutti inoltrato regolare richiesta d’asilo all’autorità competente. Gli inquirenti sulle violenze di Colonia proseguono le indagini per accertare le responsabilità di altri loro connazionali. Compito non certo facile, ma che alla luce del recente giro di vite imposto da Berlino, avrà il sostegno di adeguati rinforzi d’organico.