C’eravamo tanto odiati. D’Alema alla camera ardente di Scola ignora Renzi
C’eravamo tanto odiati. Poche parole ai giornalisti di un tesissimo Massimo D’Alema, forse irrigidito per il freddo, dimostrano e confermano lo scarso feeling dell’ex premier con Matteo Renzi. «Perché c’era Renzi?». Risponde così D’Alema ai cronisti che, con un po’ di malizia, gli chiedono notizie del baldanzoso premier. Succede all’uscita dalla camera ardente allestita alla Casa del cinema di Roma per Ettore Scola, dopo il fortuito incontro tra i due che si sono ritrovati inconsapevolmente nell’omaggio al regista scomparso all’età di 84 anni.
D’Alema non vede Renzi
Matteo Renzi, infatti è arrivato pochi minuti prima dell’ex premier, a dare l’ultimo saluto, con Walter Veltroni, al regista de La Famiglia. Sono circa le 10.45 quando l’ex segretario dei Ds lascia la camera ardente seguendo di pochissimo Renzi, mentre Walter Veltroni, entrato anche lui quasi negli stessi istanti, rimane accanto alla famiglia del cineasta. I cronisti assiepati all’uscita gli chiedono un ricordo di Scola, molto amato dalla sinistra che ricambiava di sincero affetto. D’Alema si schiarisce la voce e dice: «Ettore era appassionato, intelligente, ironico e anche capace di cogliere le debolezze e gli snobismi degli italiani. Poi è stato anche una straordinaria persona, un uomo generoso, amichevole, attento agli altri, cosa che non è comune ad un grande maestro». E fin qui tutto da copione. Ma quando un giornalista lo insegue facendogli notare la curiosa coincidenza di Renzi, Veltroni, D’Alema insieme con Scola e gli lancia un “che vi siete detti?”, D’Alema non resiste e risponde ironico: «C’era Renzi?». Gia Renzi, chi era costui?