Capodanno da “Arancia meccanica”: inglese massacrato a colpi di spranga

8 Gen 2016 10:10 - di Bianca Conte

Sembra una scena di Arancia Meccanica: ma non è un film, quanto accaduto all’inglese Simon Clarke – selvaggiamente pestato nella notte di Capodanno – è tutto vero, con tanto di drammatiche concomitanze che riportano immediatamente alla memoria le sequenze del capolavoro di Stanley Kubrick. E infatti, come nel precedente cinematografico, la numerosa gang ha agito in Inghilterra, armata di spranghe, e coperta da cappucci e cappelli che ne inibiscono il riconoscimento pur essendo stata l’inquietante scena filmata e registrata dalle telecamere di sicurezza installate davanti all’abitazione di Baildon, nel nord dell’Inghilterra….

Inghilterra, il massacro di Capodanno

Tre minuti di terrore e di agghiacciante violenza, perpretrata nella notte di Capodanno ai danni del quarantaquattrenne Simon Clarke, un tranquillo padre di famiglia con due figli, che però non erano in casa la notte del massacro dell’ultimo dell’anno, quando 35 giovani assetati di sangue, e muniti di mazze da baseball e da golf, hanno cominciato ad inveire contro di lui che si era semplicemente azzardato ad affacciarsi sul ciglio della strada per chiedere ad alcuni ragazzini di smettere di lanciare pietre contro la sua abitazione. Un motivo inesistente, o forse creato appositamente per stanare la vittima prescelta: dopo pochi istanti, infatti, da dietro un furgone parcheggiato nei pressi, sono sbucati molti altri giovani muniti di spranghe che, all’improvviso, hanno cominciato a picchiare selvaggiamente Clarke, scaricando su di lui una rabbia e una violenza inaudite e alimentando di orrore e sgomento l’immagine di una generazione che si rivela, ad ogni episodio che la cronaca riporta con scadenza quotidana cresciuta nell’odio, assetata di sangue, persa nel vuoto etico rimepito solo con una brama di violenza senza un perché.

Il video delle violenze

Come si vede dal video registrato dalle telecamere – che la polizia britannica ha diffuso in rete nella speranza che qualcuno possa riconoscere anche solo uno dei violenti della banda – la vittima dell’insensata aggressione di Capodanno non ha potuto fare altro che accasciarsi in terra e provare a ripararsi dai colpi inferti senza tregua e senza motivo alcuno. «Continuavano a ripetermi che mi avrebbero ucciso e io ho pensato che sarei morto –riporta, tra gli altri, l’edizione odierna il Messaggero online che la caso ha dedicato un ampio servizio –; volevo solo andare fuori per rimproverarli, non mi ero nemmeno messo le scarpe. Ma poi ho visto che erano molti di più di quelli che avevo notato da casa mia, e che si dirigevano contro di me con mazze da baseball e da golf. Mi hanno circondato e hanno iniziato a colpirmi con violenza. Sono crollato a terra sotto i loro colpi». Colpi sferrati in tre interminabili minuti di terrore, fino a quando non è intervenuto il fratello di Simon, George, precipitatosi in soccorso dell’uomo e che è riuscito a trascinarlo in casa dopo essere stato anche lui colpito alla testa. Una volta rientrati Simon Clarke ha cominciato a tossire sangue e ad accusare molto dolore, tanto che, portato d’urgenza al Bradford Royal Infirmary, gli sono state riscontrate contusioni alle costole, tagli sulla testa, una mascella gonfia e una serie di lividi su tutto il corpo. Inoltre, è costretto a usare un bastone a causa di un ginocchio gonfio. Adesso Simon Clarke è tornato a casa, ma ha paura a mettere piede fuori dalla porta: i segni di quel massacro rovinatogli all’improvviso addosso non guariranno presto…

 

 

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